Operazione “Prati”, cocaina dal Sudamerica alla Locride: 21 arresti

Polizia-2025-07-10-alle-08.24.06_ab970.jpg

Reggio Calabria - È scattata poco prima dell’alba di oggi una vasta operazione antidroga coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, guidata da Giuseppe Lombardo, e curata dagli uomini della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Reggio Calabria. Più di cento gli agenti della Polizia di Stato impegnati nei territori di Platì e Siderno nella ricerca di 14 soggetti destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere e 7 di arresti domiciliari, per un totale di 21 persone accusate di far parte, a vario titolo, di tre differenti associazioni per delinquere finalizzate, le prime due, all’importazione dalla Colombia e dall’Ecuador di ingenti carichi di cocaina occultata all’interno dei containers stipati sulle navi commerciali e, una terza, specializzata nella coltivazione di piante di canapa indiana e nella commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio della marijuana ricavata.

Quattro soggetti sono ancora irreperibili. L’attività investigativa origina dal tentativo di importazione dal Sudamerica di un ingente quantitativo di cocaina finanziata da soggetti mammolesi, allo stato non identificati, e curata da due indagati, già destinatari di misura cautelare nell’ambito dell’operazione “Malea” in quanto ritenuti intranei alla locale di 'ndrangheta operante in Mammola, rispettivamente con la carica di “Capo Società” e “Mastro di Giornata”.

Sono stati ricostruiti alcuni tentativi di far giungere in territorio calabrese quantitativi di cocaina nell’ordine dei 300 kg che avrebbero fruttato, sulle piazze di spaccio, un giro d’affari superiore ai trenta milioni di euro. La droga - secondo quanto emerso dalle indagini - sarebbe dovuta arrivare a bordo delle navi che percorrono le rotte commerciali dalla Colombia alle coste italiane occultata all’interno dei containers con modalità sempre diverse e finalizzate ad eludere eventuali controlli. Il trasferimento della droga, tuttavia, pur a fronte di cospicue somme di denaro versate come acconto, non si è poi concretizzato per impedimenti di varia natura emersi nella fase delle trattative.

Non mancavano espedienti alternativi per l’importazione; in un caso, gli investigatori della Squadra Mobile sono riusciti ad intercettare la spedizione di un normalissimo pacco affidato alla società DHL, del tutto estranea ai fatti, al cui interno vi era 1 kg circa di cocaina purissima contenuta in chicchi di caffè. Il plico, con il coordinamento dell’Ufficio di Procura reggino, è stato poi sottoposto a sequestro presso il centro di smistamento dell’Aeroporto di Ciampino a Roma. L’organizzazione poteva contare su soggetti calabresi stabilmente dimoranti in Colombia che seguivano tutte le fasi della spedizione, dalle tecniche di occultamento ai documenti di viaggio fino alla individuazione della nave da utilizzare per il trasporto. Il terzo gruppo investigato si occupava esclusivamente della coltivazione delle piantagioni di canapa indiana e della commercializzazione della marijuana ricavata. Ruoli e funzioni erano professionalmente ripartiti tra i partecipi del gruppo che hanno evidenziato particolare perizia nella scelta dei terreni da coltivare, nella selezione sei semi da impiantare e nelle modalità di illuminazione de irrigazione delle piante. Le indagini sono ancora in fase preliminare e, pertanto, tutti gli indagati vanno considerati non colpevoli fino a sentenza definitiva di condanna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA