Processo Perseo, il senatore Aiello ha chiesto il rito abbreviato

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Lamezia Terme - Il senatore dell'Ncd, Pietro Aiello, ha chiesto il rito abbreviato nell’ambito del processo Perseo, dove è uno degli imputati con l’accusa di corruzione elettorale. La richiesta del rito abbreviato sarà ammessa dal giudice nella prossima udienza del processo, già fissata per il 16 giugno. L’ammissione si può comunque ritenere sicura perché è un atto formale.

Il senatore Aiello, che all’epoca dei fatti che gli vengono contestati militava nella PDL, fu accusato dalla DDA di Catanzaro di aver partecipato ad un incontro nello studio dell’avvocato Scaramuzzino di Lamezia con Giuseppe Giampà. L’incontro, che avvenne durante il periodo elettorale, non fu escluso dal senatore, che dichiarò di non conoscere assolutamente chi fosse e cosa e chi rappresentasse Giuseppe Giampà. Nell’ordinanza Perseo, il pm Romano chiese gli arresti del senatore (procedura che deve passare dal Senato, a cui va rivolta la richiesta di carcerazione), ma il GIP rigettò la richiesta di arresto. La Procura allora fece ricorso, poi iniziò tutto un iter burocratico che arrivò sino alla corte di Cassazione, che rimandò il caso al tribunale, con la Procura che ebbe riconosciuta la sua richiesta.

Da qui la contromossa del senatore Aiello, la cui decisione non deve passare da una autorizzazione del senato, perché la richiesta personale dei vari riti processuali (dal patteggiamento al rito abbreviato) può partire direttamente dal senatore. L’autorizzazione a procedere invece scatta solo per la restrizione della libertà.

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