Processo Rinascita Scott a Lamezia, istituzioni e associazioni antiracket tra le parti civili: sentenza ordina risarcimento

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Lamezia Terme - La sentenza di primo grado del processo Rinascita Scott, pronunciata ieri nell'aula bunker di Lamezia Terme, ha decretato la fine del processo di primo grado con rito ordinario: in tutto 207 condanne con pene dai 30 anni ai 10 mesi di reclusione. Oltre 2120 sono gli anni di carcere che il Tribunale di Vibo Valentia, presieduto da Brigida Cavasino con Claudia Caputo e Germana Radice a latere, dopo 36 giorni di camera di consiglio, ha comminato agli imputati. La Dda, di anni, ne aveva chiesti 4.744 nei confronti di 322 imputati.

La corte, oltre alle pene detentive, ha stabilito una serie di condanne sul fronte delle parti civili che numerose hanno preso parte al processo: disposta, infatti, la condanna in solido per tutti gli imputati ai quale è stata contestata l’associazione, al risarcimento del danno in favore della presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’interno, del Commissariato straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, della Regione Calabria, della Provincia di Vibo, dei Comuni di Vibo, di Sant’Onofrio, di Pizzo, di Limbadi, di Stefanaconi, di Nicotera, di Filandari, di Filogaso, di Mileto, di Tropea, di Ricadi, di San Costantino Calabro, di Ionadi, di San Gregorio D’Ippona, di Cessaniti, di Maierato, di Zungri, dell’Associazione libera, dell’associazione Antiracket e Antiusura della Provincia di Vibo. Il danno dovrà ora essere quantificato in altra sede.

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