Tragedia di San Pietro Lametino, rinviate a giudizio le 5 persone accusate della morte di Stefania e i due figli

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Lamezia Terme – Tutti rinviati a giudizio. Questa la decisione del Gip Francesco De Nino, nell’udienza preliminare nel Tribunale di Lamezia, dopo la Camera di consiglio, per i cinque indagati nel processo scaturito dalla tragedia di San Pietro lametino. Era il 4 ottobre del 2018 quando persero la vita Stefania Signore e i suoi due figlioletti Nicolò e Christian nell’alluvione che si era abbattuta in quei giorni nel territorio lametino. Sono cinque le persone indagate, a vario titolo, dalla Procura di Lamezia per la tragedia. Si tratta di Antonio Condello, 51 anni di Curinga (difeso dagli avvocati Maria Zaffina e Renzo Andricciola); Floriano Siniscalco, 51 anni di Girifalco (difeso dall'avvocato Maurizio Siniscalco); Francesco Paone, 61 anni di Lamezia Terme (difeso dall'avvocato Francesco Iacopino); Giovanni Antonio Lento, 61 anni di Lamezia Terme (difeso dall'avvocato Lucio Canzoniere) e Cesarino Pascuzzo, 63 anni di Lamezia Terme (difeso dall'avvocato Francesco Domenico Murone). Sono un imprenditore agricolo, un dirigente e tre dipendenti della Provincia di Catanzaro. “Il rinvio a giudizio ottenuto dal P.M. è un primo, fondamentale passo per capire cosa sia realmente successo e di chi siano le responsabilità – dichiara il marito e papà Angelo – Oggi ho un po’ più fiducia nella giustizia italiana, spero di non rimanere deluso e che se qualcuno ha sbagliato, paghi per la morte della mia famiglia”.

Famiglie vittime costituite parte civile

Oggi, udienza preliminare dinanzi al Gip De Nino, nel corso della quale tutti i familiari delle vittime si sono costituite parti civile. Si tratta dei genitori della giovane donna e delle sorelle, del marito Angelo Frijia e della sua famiglia. Nel collegio difensivo gli avvocati Leopoldo Marchese, Alessandra Marchese, Michelangelo Miceli. Il marito di Stefania Signore e padre dei piccoli Christian e Nicolò, assistito da Giesse Risarcimento Danni. Questa mattina, inoltre, i difensori degli imputati hanno poi discusso l’udienza preliminare e il Gip ha quindi rinviato tutti a giudizio. Il processo avrà inizio il 14 febbraio davanti al Tribunale Penale di Lamezia Terme.

Tre anni fa la tragedia di San Pietro lametino

La sera del 4 ottobre 2018, verso le 20:15, Stefania è a bordo della sua Alfa Mito in compagnia dei suoi due figlioletti, Nicolò di due anni e Christian di sette anni, sta percorrendo la s.p. 113 dirigendosi da San Pietro a Maida verso San Pietro Lametino. Tornano a casa dopo aver trascorso il pomeriggio dai nonni perché la mamma lavora al call center, è buio, la pioggia è battente e la strada comincia ad allagarsi. Ad un certo punto, nei pressi del chilometro cinque, Stefania perde il controllo dell’auto e sbanda fermando la sua corsa di traverso rispetto alla carreggiata e con parte sinistra della Mito esposta al deflusso dell’acqua. L’auto è di traverso e la donna nota che l’acqua sta entrando nell’abitacolo, è spaventata, il buio e la pioggia la disorientano. Istintivamente cerca di mettere al sicuro i suoi due bimbi abbandonando il veicolo e uscendo dalla portiera sul lato del passeggero. Appena si allontanano di qualche metro, il forte flusso d’acqua travolge tutto violentemente e l’auto, Stefania e i due piccoli si perdono tra il fango e i detriti. I corpi di mamma e figlio maggiore vengono ritrovati esanimi di lì a poco, mentre il corpicino del piccolo Nicolò viene rinvenuto solo il 12 ottobre, coperto di fango, a cinquecento metri di distanza dal luogo dell’incidente. 

R.V.

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