Milano - Proseguono le indagini del Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer che sta eseguendo per conto dell'autorità giudiziaria gli accertamenti sul deragliamento del Frecciarossa Av9595 avvenuto ieri alle 5.35 lungo la linea Milano-Bologna, in provincia di Lodi. Al centro c'è la mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza dello scambio in 'svio'. I tecnici e gli investigatori infatti dovranno chiarire come mai il sistema di rilevamento non abbia ricevuto una segnalazione di 'svio' ma l'abbia ricevuta di binari 'per dritto', altrimenti avrebbe fermato il treno molti chilometri prima. In sostanza lo scambio - il cosiddetto 'punto zero' - avrebbe dovuto avere gli 'aghi' dei binari posizionati sul 'via dritto' e invece li aveva posizionati in 'svio a sinistra'. Sono stati intanto tutti dimessi dall'ospedale Maggiore di Lodi, salvo un addetto delle pulizie che ha subito un'operazione alla gamba, i 12 feriti lì arrivati nel deragliamento del Frecciarossa.
I cinque operai intervenuti l'altra notte sullo svincolo in corrispondenza de quale si è verificato il deragliamento del treno Frecciarossa che ha causato due morti e 31 feriti sono stati iscritti nel Registro degli indagati della Procura di Lodi. L'iscrizione nel registro degli indagati dei cinque operai è "un atto necessario per lo svolgimento, in forma garantita, degli accertamenti tecnici irripetibili". Lo spiega la Procura di Lodi in una nota.
Eseguita autopsia su macchinisti deceduti
Oggi "è stata, inoltre, effettuata l'autopsia sui corpi dei macchinisti deceduti, di modo da liberare, anche in questo caso al più presto, le salme per lo svolgimento delle esequie": lo sottolinea in una nota la Procura di Lodi che assicura che "le ulteriori indagini continuano con grande impegno da parte di tutte le forze di polizia coinvolte nelle complesse attività investigative coordinate da questa Procura e si auspica che esse portino in tempi ragionevolmente brevi all'accertamento delle eventuali responsabilità".
Sequestrati tre hard disk con filmati
Tre hard disk contenenti filmati del deragliamento del Frecciarossa giovedì mattina tra Ospedaletto Lodigiano e Livraga sono stati sequestrati dagli agenti della Polizia ferroviaria. Uno si trovava sulla carrozza 3 del convoglio gli alti due nell'edificio del posto manutenzione "Livraga", dove c'è il posto di sezionamento automatico. Sotto sequestro anche tutte le carrozze del treno, così come la scatola del sistema informativo di condotta Dis recuperato nella carrozza di testa: quella proiettata in aria dall'impatto. Sequestrati anche il libretto statistico della manutenzione del Posto Movimento con le annotazioni a dal 14 giugno del 2018, il modello della corrispondenza telefonica dello stesso Posto Movimento dal 10 marzo del 2014 alle prime ore di giovedì. scorso, i binari Alta Velocità e quelli, di servizio adiacenti. Ai sequestri erano presenti il direttore territoriale Produzione Emilia Romagna di Rfi e il dirigente responsabile della Manutenzione impianti Av Trenitalia di Milano.
Oggi gli interrogatori
Si terranno nel pomeriggio negli uffici Polfer di Piacenza gli interrogatori a cura della Procura di Lodi ai cinque dipendenti di Rfi che nella notte prima del deragliamento del Frecciarossa 1000 erano al lavoro al posto movimento di Livraga e che sono indagati per disastro colposo. Omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Hanno tra i 30 e i 40 anni e l'azienda fornirà loro difensori di fiducia. L'iscrizione nel registro degli indagati è "un atto necessario per lo svolgimento, in forma garantita, degli accertamenti tecnici irripetibili", spiega la Procura di Lodi. I consulenti, che riceveranno il formale incarico lunedì, dovranno svolgere, "al più presto, le attività irripetibili volte a accertare la funzionalità dello scambio e di tutti i dispositivi a esso collegati" riguardo al Frecciarossa deragliato.
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