Lamezia Terme - "Il pericolo in questa città, tre volte sciolta per mafia, è che ci sia sotto traccia un percorso che noi non vediamo e non sentiamo. Un percorso che vuole ancora la città legata agli affari loschi, ai comitati d'affari, alla 'ndrangheta, alla massoneria. Chiamiamole con il loro nome. ‘Ndrangheta, massoneria, Associazioni deviate. Perché altrimenti non si capisce". È la chiosa finale del candidato a sindaco del centrosinistra, Doris Lo Moro, al termine dell'intervento al fianco di Giuseppe Conte, il leader nazionale di Cinquestelle sceso in Calabria a sostegno dei candidati in corsa per le Amministrative e che, nonostante l'orario improbabile del primo pomeriggio, ha riempito l'isola pedonale di corso Nicotera.
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Il "piatto" succulento dell'iniziativa è stato, dunque, l'intervento della Lo Moro sulle questioni locali. Non che gli altri argomenti fossero meno importanti (sanità, disabilità, cultura, diritti civili, referendum e sicurezza sul lavoro, affrontate insieme a Conte). "Nelle liste del centrodestra - ha aggiunto la Lo Moro - ci sono esattamente i consiglieri comunali che hanno portato allo sfascio questa città; che hanno mollato il loro leader politico (sindaco Mascaro, ndr) quello che fino al giorno prima era il demiurgo di questa città. Lo hanno mollato per un altro padrone - ha tuonato altresì la candidata del centrosinistra - e non hanno neanche come padrone il capo della coalizione, cioè il candidato a sindaco, ma i suggeritori e cioè i faccendieri che chiedono cosa ha fatto la Lo Moro". Quindi, tra l'ovazione dei presenti, tanto di nome e cognome: "Io non assomiglio a Pino Galati, in nessuna maniera - ha detto senza esitare - e non è che lo dico con forza perché non ho avuto procedimenti penali, o perché non sono stata indagata. Siamo tutti per la presunzione d'innocenza, perché probabilmente è uscito da tutto. Perché c'è un'altra cosa che chiedo ai cittadini e la pretenderei: l'onorabilità. E questa non te la dà nessun certificato penale. Io da deputato, da singolo assessore alla Sanità, sono rimasta fedele ai principi saldi che mi sono portata sempre dietro, che sono quelli della trasparenza, della legalità, della lotta contro ogni forma di criminalità, della lotta contro i comitati d’affari e della vicinanza ai bisogni dei cittadini. Questo ho fatto".
In precedenza, Conte, sollecitato dai cronisti ha parlato di "scelta giusta. Qui – ha detto - c'è un progetto, c'è una coalizione che si è raccolta attorno a degli obiettivi chiari e precisi e, vorrei sottolineare, anche la condizione storica di questa comunità. È un progetto che nasce anche da un'asticella molto alta per quanto riguarda l'etica pubblica, il principio di legalità, il contrasto del malaffare e della corruzione. E poi c'è un'interprete assolutamente affidabile, una persona che si è già distinta in passato, si è già cimentata a livello locale e anche nazionale, quindi assolutamente affidabile, la candidata Lo Moro". Conte ha successivamente fatto riferimento al Pnrr, alla guerra e ai temi sociali del Paese come il referendum.
"Questo governo - ha evidenziato - mentre non fa nulla per gli stipendi, per le liste d'attesa negli ospedali. Dei 209 miliardi che abbiamo portato dall'Europa ne ha spesi fin qui solo 70. Siamo indietro su tutto, sono stati cancellati tanti asili nido, tanti tagli per la sanità. Questa è un'occasione storica che stiamo perdendo. Sono davvero incapaci, stiamo perdendo la faccia con l'Europa. Oggi - ha aggiunto l’ex premier - due addetti dell'ambasciata israeliana a Washington sono stati uccisi da una persona. L'avevamo previsto, l'abbiamo detto. Questo genocidio alimenta una spirale di odio e di violenza in tutto il mondo, anche contro chi non c'entra nulla come quei due addetti all'ambasciata di Washington. Quindi se ne assumano la responsabilità in questo momento chi è al governo d'Israele e sta perseguendo questo progetto criminale. Non possiamo mai ritenerci non coinvolti in un progetto che si sta sviluppando in mesi e mesi di sistematico sterminio. Stop al genocidio a Gaza. E' opportuno andare a votare l'8 e il 9 giugno comunque la si pensi - ha aggiunto Conte passando a parlare del referendum - Non ci sono tante occasioni per esprimere un voto libero. Il referendum è l'occasione in cui uno può liberamente esprimere un voto senza che il parente da sistemare, l'amico, il candidato venga a condizionare il voto oppure a pretendere di controllartelo. Se rinunziate ad andare a votare poi non ci possiamo lamentare. Oggi, chi riveste un incarico pubblico o istituzionale e dice di non andare a votare significa che non vi vuole cittadini, vi vuole sudditi".
Infine, Conte ha parlato dei pericoli insisti nell’escalation sul riarmo. “Oggi – ha detto con forza - la questione più seria che stiamo affrontando sul piano politico a livello nazionale e internazionale è quello del piano di riarmo. C'è una follia collettiva europea che la nostra Meloni ha contribuito ad alimentare. E' andata in Europa e se n'è ritornata con un patto di stabilità che ci impone tagli per 13 miliardi l'anno su sanità, scuola, formazione, lavoro, aiuti alle imprese. Poi è tornata a Bruxelles per sottoscrivere un piano di riarmo da 800 miliardi per riconvertire il sistema industriale della Germania, soprattutto, di Francia e Polonia per produrre missili, carri armati e proiettili. Vogliamo riarmare la Germania e distruggere tutto quello per cui abbiamo lavorato fin qui? E poi che ci facciamo con tutte quelle armi? Alla fine, la guerra la faremo perché tutte queste armi poi a che servono?".
Sul palco, insieme a Conte e Lo Moro, anche alcuni rappresentati di Associazioni culturali e sindacati che si sono alternati con interventi finalizzati a sollecitare più attenzione verso le loro problematiche, e verso le quali la candidata a sindaco non si è sottratta al confronto, spiegando i propositi di governo che saranno messi in campo dalla futura Amministrazione nel caso di affermazione della coalizione di centrosinistra.
Antonio Cannone
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