“La Montagna teatro festival” a Decollatura presenta tre appuntamenti ad agosto

magara-2025-07-25-alle-08.17.36_fb0da.jpg

Decollatura - Si è giunti alla terza edizione de La Montagna teatro festival. La vocazione del Festival: “fare del teatro un motore attivo per narrare forme di Resistenza a tutte le latitudini, passate e presenti, civili e di guerra, sistemiche e quotidiane, collettive e individuali. E se solo resistendo e superando ci si può chiamare vivi, allora recuperare la memoria, avvicinare i drammi del presente, interrogarsi su altre visioni, aggiunge strumenti di consapevolezza in un momento che richiede nuove modalità di ascolto e nuovi sguardi Decollatura negli anni si è dimostrata terreno fertile e attento alle novità, ha accolto i teatranti con calore e partecipazione”.

 I luoghi – fanno sapere - sempre nuovi e particolari, dimenticati o inaspettati, sono e saranno il valore aggiunto alle rappresentazioni proposte Non altrove che qui si possono incastonare gli spettacoli scelti per questa terza edizione del festival. Di forte impatto è LaMagara, in scena venerdì 1° agosto nel centro storico di Cerrisi. “Racconta di Cecilia Faragò, l'ultima donna processata per stregoneria nel Regno di Napoli nel 1769. Con un linguaggio denso e terrestre, Emanuela Bianchi porta magnificamente sul palco una donna autonoma e intelligente, tutt'altro che asservita o incapace di comprendere quanto le sta capitando. Cecilia, la donna che detiene i segreti della terra in un mondo in cui la terra è potere. Emanuela, corpo, voce e una presenza potente, carismatica e poetica. Magismo e superstizione, verità e rappresentazione. Il riscatto dell’«ultima strega» per tutte le donne libere che l’uomo e la storia da secoli vorrebbero incatenate. Premio della Critica al Roma Fringe Festival nel 2014”.

“In questo momento – si legge nella nota di presentazione del Festival - e da molto tempo, troppo tempo, c’è un popolo che ha bisogno della forza di tutti per esistere e resistere: il popolo palestinese. Lo raccontano da vicino Mervat Alramli, Mohammed Abu Senjer e Ahmad Jarboa, palestinesi della diaspora e non, con Parlami di Gaza (martedì 12 agosto a Casenove). Il loro è un accorato appello che emerge dalle ceneri di un genocidio in corso. I tre artisti uniti per mostrare la storia di una terra distrutta, di un popolo decimato, di migliaia di vite perdute. Le letture di Mervat, nata a Gaza e in Italia dall’età di 12 anni, dicono dei ricordi di un’infanzia rubata. Le note dal vivo dell’oud di Mohammed, sopravvissuto alla violenza di Gaza e in Italia da pochi mesi, tra improvvisazioni e brani tradizionali, rivelano il dolore e la capacità di resilienza. Entrambi accompagnano la mostra fotografica di Ahmad, infermiere e fotografo, attualmente sfollato in una tenda a Gaza.

Per La rete sotterranea - azione teatrale itinerante con una destinazione (domenica 24 agosto in luoghi diversi che si scopriranno in seguito), spiegano: “l’artista e regista Giovanni Scardamaglia sceglie di elaborare l’esistente con le mani nella terra di Decollatura. L’azione prova a ridefinire la relazione dell’umano con lo spazio e con ciò che lo abita. L’intervento collettivo, che è preambolo allo spettacolo, prevede il coinvolgimento di persone del luogo o di passaggio, attori loro malgrado. Singolari soggetti si aggirano per il paese, i portatori, che, a coppie, portano con sé il simulacro di un albero in una processione/parata per approdare infine in un “teatro” in cui assistere allo spettacolo che scruta la possibilità di vivere nelle rovine del capitalismo”.

La Montagna teatro festival, "ancora totalmente autofinanziato, è un evento che si conferma come appuntamento imperdibile dell’area del Reventino, per gli amanti del teatro e per i curiosi tout court. E se non possiamo dirci ancora maturi, sappiamo di star percorrendo un bel cammino".

© RIPRODUZIONE RISERVATA