Lamezia, convegno approfondimento e conseguenze Autonomia Differenziata il 1° marzo

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Lamezia Terme – Un convegno dal titolo “Come e perché siamo arrivati a tanto. Autonomia differenziata, approfondimento della normativa e delle conseguenze”, con la partecipazione di Alessandro Mazzitelli, docente di diritto pubblico nell’Università della Calabria che approfondirà il tema di grandissima attualità, si terrà venerdì 1° marzo alle 17, nella sala “Giovanni Paolo II” ex Seminario Vescovile, via Mon. Vittorio Moietta a Lamezia Terme.

“Il convegno è promosso dall’Osservatorio delle Due Sicilie, associazione culturale presente a Lamezia Terme che si occupa, attraverso la ricerca certosina e la consultazione minuziosa degli archivi di Stato, di ricostruire i fatti e gli eventi che portarono all’unità d’Italia di cui ancora oggi ne paghiamo le conseguenze – spiegano gli organizzatori - Il convegno vede anche la partecipazione di Alessandro Malerba, professore di architettura nell’Università di Reggio Calabria nonchè presidente dell’Associazione Osservatorio delle Due Sicilie, a cui è stata affidata l’introduzione, inoltre l’incontro viene arricchito anche dalla partecipazione di Carlo Bernardo, componente del direttivo dell’Osservatorio delle Due Sicilie e del Forum regionale delle Associazioni Familiari, a cui è stata affidata la presentazione dell’evento. A moderare l’incontro sarò la giornalista Saveria Maria Gigliotti. L’autonomia come partecipazione democratica diretta opposta a quella dell’autonomia differenziata che produce, oltre alla frantumazione del Paese, una deriva vertici sta e un’involuzione delle istituzioni democratiche. Non a caso viene legata alla proposta presidenzialista.Scopo del convegno informare e sensibilizzare in merito alle conseguenze dirette ed indirette, del futuro dell'Italia, legate ad una riforma che esaspera le differenze instaurate nel corso degli anni tra le regioni e le acuisce in maniera irreversibile. Tema importantissimo che verrà analizzato partendo da una rielaborazione storica che ne dimostra l’inapplicabilità su tutto il territorio italiano, anche per i pericoli di sostenibilità finanziaria a livello nazionale e di iniquità tra territori, perché manca un meccanismo di finanziamento e perequazione (LEP) delle funzioni già oggi attribuite alle regioni”.

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