Lamezia, il caso di Emanuela Orlandi al "Sabato del Villaggio" il 4 maggio al teatro Costabile

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Lamezia Terme - Ritorna domenica 4 aprile, alle 18, nella cornice del Teatro Franco Costabile di Lamezia Terme, il cartellone culturale Il Sabato del Villaggio. Attesi ospiti del terzo appuntamento Pietro Orlandi e l’avvocato Laura Sgrò, chiamati a dipanare uno dei casi di cronaca più intricati e controversi della nostra storia giudiziaria, quello di Emanuela Orlandi.

“Pietro Orlandi e il suo avvocato Laura Sgrò – ha dichiarato il direttore artistico Raffaele Gaetano – rievocheranno per il nostro pubblico la toccante storia di Emanuela Orlandi. Ci sembrerà di percepire il loro dolore, la loro forza, il desiderio di continuare a lottare e non arrendersi mai pur di restituire verità a Emanuela. In realtà, dopo più di quarant’anni, il Caso Orlandi, uno dei grandi misteri dell’Italia, è ancora irrisolto. Molte le piste seguite: si è indagato sui rapporti degli Orlandi con il Vaticano; si è ipotizzato un coinvolgimento della Banda della Magliana; collegamenti con l’attentato a Giovanni Paolo II, avvenuto circa un anno prima del rapimento. La ragazza non è mai stata ritrovata e la famiglia lotta ancora per conoscere la verità, sapere se è ancora viva o, in caso contrario, riavere indietro il suo corpo”.

Pietro Orlandi è il fratello più grande di Emanuela ed è l’ultimo componente della famiglia Orlandi a vederla prima che uscisse di casa in quel fatidico pomeriggio del 22 giugno del 1983. Pietro si è sempre battuto per cercare la verità ed è stato ascoltato anche in Parlamento e in Vaticano. Laura Sgrò, oltre a essere avvocato nello Stato italiano, è avvocato anche presso la Corte d’Appello dello Stato della Città del Vaticano e presso l’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica. Il «Sabato del Villaggio» è promosso dalla Regione Calabria e da partners privati che hanno inteso legare il proprio nome a una rassegna di alta cultura e “rappresenta un esempio di come l’imprenditoria può generare positività in un territorio difficile come quello calabrese”.

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