Lamezia Terme - “Strutturazione della città, organizzazione funzionale delle strade, nuove piazze, mobilità e identità dei quartieri” sono i temi portati avanti dal candidato di Era Ora Domenico Ammendola che esamina l’articolazione dei due quartieri di Capizzaglie Scinà. Per Ammendola “al fine di dare una risposta alle esigenze di funzionalità e di ordine urbano, il primo intervento da mettere in opera riguarda l’assetto viario, organizzando la trama stradale che vada a potenziare in verticale le connessioni con la città consolidata e in orizzontale il collegamento tra i quartieri Ferrantazzo, Scinà e Capizzaglie. L’attraversamento in direzione nord/sud non presenta particolari difficoltà. I due quartieri sono percorsi verticalmente da più strade che, risagomate, rettificate e ampliate nei limiti della disponibilità di spazi liberi, passano dall’ attuale livello F (strade locali) a livello E (strade di scorrimento). Interessate sono le strade: s.s.109 (via dei Bizantini), che per funzione e volume di traffico sarebbe strada di livello D ma la ridotta ampiezza e i numerosi accessi diretti ne riducono la sicurezza per cui attualmente è alla stregua di strada locale, via degli Itali e via dei Bruti, nel quartiere Capizzaglie e le vie Gioacchino Murat, Roberto il Guiscardo e la provinciale via del Progresso nel quartiere Scinà. I due quartieri sono separati dal torrente Piazza. La divisione, tra i due nuclei abitati, è plasticamente evidenziata dall’assenza di elementi cerniera. Attualmente l’attraversamento avviene tramite via Armando Scarpino a nord e via Salvatore Foderaro a sud, con uno stacco tra i due ponti di 1.200 m. La colleganza proposta consiste nel realizzare due attraversamenti veicolari del torrente Piazza, tra le aree centrali dei quartieri dove maggiore e più compatta è la densità abitativa”.
Nello stato di fatto, prosegue il candidato “la frammentazione delle strade e l’edificato irregolare creano forti impedimenti e non lasciano spazio a nuovi tracciati. Per evitare abbattimenti, l’unico intervento possibile consiste nel rammagliare gli spezzoni della rete urbana presente con tratti di nuova formazione. Si compongono così due decumani che, attraversano i quartieri e ne incrociano le verticali vie degli Itali e dei Bruti, nell’ area Capizzaglie, via Murat e via R. il Guiscardo nell’ area di Scinà. Le trasversali ottenute, di livello F, tangono a nord e a sud le agorà “Capizzaglie” e “Scinà”, alzano il livello di connettività e contestualmente aumentano la fluidificazione delle correnti veicolari tra i due settori. Il segmento di 900 m. della tangente nord, compreso tra le due piazze, è organizzato a boulevard, definito da un continuum di ampie e irregolari aree pedonali che raccordano il discontinuo edificato formando un sistema di slarghi aperti sul verde del parco. Questi, opportunamente arredati evolvono in luoghi di incontro e punti di ritrovo che invogliano i cittadini a fruire del boulevard rafforzando la coesione sociale. Per incrementare l’azione collante del parco il verde va esteso, seguendo il corso del torrente, in direzione nord oltre il ponte di Terravecchia e verso sud fino a via S. Foderaro, incernierando in questo percorso i quartieri posti a valle della ferrovia Capizzaglie, Scinà e Progresso con gli storici quartieri di Terravecchia, Bella e Nicastro. In senso orizzontale, l’aggiunta di quadranti ulivati alla dx e alla sx del torrente approssima il parco alla piazza Capizzaglie e al Parco Peppino Impastato, relazionando i nuclei centrali e più frequentati dei due settori e con percorsi protetti gli impianti sportivi di Scinà (palestre dell’Ist. Comprensivo Ardito – Don Bosco, campi di beach volley e basket) e di Capizzaglie (Palazzetto Comunale Mons. Saverio Gatti, Cupole Geodetiche Campo sportivo Provenzano). Dal cuore del parco si sviluppa una rete di percorsi ciclo-pedonali che concatenano i quartieri attraversati, posti sulla linea nord/sud, e permettono di godere della bellezza dei suoi boschi di lecci, roverella e ulivi plurisecolari (300/400 anni) verso i quali bisogna educare al rispetto. Ai due attraversamenti veicolari si affiancano sei passerelle pedonali (uno ogni 180 metri) tre delle quali esistenti ma bisognose di restyling e messa in sicurezza, in particolare lo storico ponte “Francica. Le passerelle continuano con percorsi dedicati all’ interno dei quartieri accompagnando passo passo i cittadini al parco”.
“La scelta dell’area da destinare a piazza è condizionata dall’edificato esistente. Nel quartiere di Capizzaglie l’unica superficie disponibile, posta tra via degli Itali a est e via dei Brutii a ovest e tra via degli Irpini a nord e via dei Frentani a sud, risulta appena decentrata verso sud-est rispetto alla centralità topografica del quartiere, in quella del quartiere di Scinà chiesa, scuola e parco concorrono al prospetto della piazza. Le nuove costruzioni, che contornano le piazze si relazionano tra loro e con le strade tangenti mediante, passaggi e corti, giardini e logge, percorsi e affacci, ove convivono, tra semplicità architettonica e qualità ambientale attrezzature collettive, attività commerciali, sistemi ricettivi e servizi. Il recupero della originale toponomastica locale ha maggiore valenza nell’identificazione dei luoghi in quanto appartenente a eventi o elementi fisici di memoria collettiva. Un’edicola, un albero, una costruzione presente o storica (alla cona, a lu Calvariu, alla cersa, alla pigna, alla turri, allu seggiu, ecc..), legano fortemente il quartiere alla storia vissuta e rinsaldano il senso di appartenenza”, conclude Ammendola.
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