Lamezia Terme – Sembra non conoscere mezze misure, in questo avvio di stagione, la Vigor Lamezia: nelle sei partite ufficiali nessun pari, ma tre successi ed altrettante sconfitte. Nel giro di una manciata di giorni, si è passati dal 3-0 rifilato, nell’anticipo di sabato, all’Enna a quello invece subìto a Gela. Un kappaò sulla carta prevedibile, ma giunto al termine di una prova che ha però lasciato a desiderare sul piano dell’attenzione e della concentrazione. Se a livello di rosa, quella a disposizione del tecnico Cacciola è indubbiamente più forte di quella vigorina, è altresì vero che qualcosina di meglio era lecito attenderselo, e lo avrebbe meritato in special modo quella quarantina di tifosi che, nonostante il giorno infrasettimanale, si è sobbarcata una delle trasferte più lunghe della stagione. Il sostanziale turnover attuato da Foglia Manzillo non ha portato benefici. Ben sei le novità, infatti, rispetto, all’undici inizialmente opposto all’Enna. Tra i pali il ritorno dell’esperto Iannì, alla prima presenza in campionato, non ha stavolta conferito maggior sicurezza, dato che non è apparso impeccabile nei due gol subìti prima di lasciare spazio all’under Verdosci.
Lo spostamento di Amendola, che sin qui aveva dato centimetri e rapidità al trio arretrato, a “quinto” per lasciare spazio in difesa al 2007 Del Pin, che sin qui aveva giocato giusto i quattro minuti finali a Palermo ed un quarto d’ora, ma sul risultato già di 5-0, contro il Messina in coppa, con il senno del poi è risultata mossa infelice. Prima da titolare, in campionato, per Simonetta a centrocampo. Davanti, come avevamo previsto, spazio, stavolta dal primo minuto, ad uno Spanò raramente pericoloso. D’altronde la difesa, e più in generale l’intera squadra, del Gela è di ben altra levatura rispetto a quella di Enna e Atletic Club Palermo, e lo si è constatato in campo. Gelesi che hanno impiegato appena 2’ per costringere già agli straordinari Iannì su sassata del “gigante” Sarao. Poco dopo Mascari e Petta se le sono date, rischiando entrambi gravi conseguenze disciplinari. L’attaccante vigorino ha reagito con una sbracciata scomposta nei riguardi dell’avversario, che gli aveva stretto il braccio al collo sugli sviluppi di un contrasto. L’arbitro ed i due assistenti non hanno visto, oppure avranno deciso di sorvolare, lavandosene le mani alla Ponzio Pilato.
Difesa e portiere hanno peccato di ingenuità in occasione del primo gol locale. Sul calcio d’angolo tagliatissimo, l’astuto Sarao si è lanciato verso la linea di porta strattonato da Montebugnoli. E’ così caduto a terra nei pressi di Iannì, ostacolandone lo slancio nel tentativo di anticipare Cangemi il quale ha dovuto solo spingere in rete avendo la meglio, nello stacco, tanto di Coppola che dello stesso Montebugnoli. Nonostante Spanò e compagni abbiano fatto un vistoso passo indietro quanto a compattezza ed equilibrio, a cavallo tra il primo ed il secondo tempo hanno comunque avuto due buone chance, entrambe sprecate, per raddrizzare il punteggio. A chiudere di fatto i giochi, un’altra mezza dormita dell’intero reparto arretrato. Sarao, lasciato saltare da solo da Montebugnoli, ha fatto da torre per Aperi, a cui sia Del Pin che, soprattutto, il più vicino Sanzone lasciano lo spazio sufficiente per mettersela sul sinistro e, dal limite, fulminare sul suo palo un Iannì non molto reattivo. Sul definitivo 3-0, dormita di Sanzone che non chiude su Aperi alle sue spalle.
Ripetiamo, al “Lo Presti” sarà dura per tutti raccogliere punti quest’anno, contro un avversario tra l’altro ulteriormente rinforzatosi con il trentatreenne centravanti Jeremy Mbakogu (trascorsi in A e B), ma c’è modo e modo di perdere. Prosegue, peraltro, la tradizione negativa dei biancoverdi nella cittadina della provincia nissena. Dal 1950 in poi, si contano quasi dieci affermazioni locali, zero pari ed un solo exploit ospite, quello colto il 5 aprile 1981, ma con i gelesi che in quella stagione sarebbero retrocessi mestamente.
Restano ventidue gli elementi sin qui utilizzati dall'ex tecnico dell'Ischia in queste prime sei gare ufficiali. Ancora non impiegati, seppur per motivazioni diverse, il terzo portiere Stella, Errico, Sardo, Malara, Bammacaro, Marigosu ed Embalo. All’opposto, finora non hanno saltato neanche un minuto ufficiale i soli Montebugnoli e Sanzone. In campionato sempre partiti titolari Amendola, Sanzone, Montebugnoli e Mascari. Gli ultimi tre pure se si considerano le due gare di Coppa. Adesso bisogna resettare e cercare il pronto riscatto, così come già accaduto dopo i kappaò con i cugini e, in campionato, a Palermo. Cercando di sfatare un vero e proprio tabù, quello che fa risalire l’ultima affermazione contro il Sambiase, al D’Ippolito, addirittura al 5 ottobre 1986, quando bastò un gol del compianto Elio Grassi a regalare il bottino pieno ai biancoverdi.
Domenica la stracittadina tornerà a giocarsi per la nona volta in serie D, ex Interregionale, ed in tale categoria i precedenti sono ad ogni modo favorevoli alla Vigor, essendosi imposta tre volte, a fronte di un solo successo sambiasino e di quattro pari. Bilancia che invece pende dalla parte dei giallorossi se si fa riferimento alle sole sfide disputatesi nei campionati regionali. In questo caso, infatti, abbiamo una sola affermazione vigorina, quattro sambiasine e ben dieci divisioni della posta.
Ferdinando Gaetano
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