
Lamezia Terme - Francesco Grandinetti, chiede formalmente alla Presidente del consiglio comunale di Lamezia, Maria Grandinetti, di inserire nel prossimo consiglio comunale un ordine del giorno aggiuntivo “che condanni da subito questi atti intimidatori e dia coraggio e sostegno a chi denuncia”. Secondo l’esponente del Pd, a seguito dei gravi episodi intimidatori che nelle ultime settimane hanno colpito diverse attività commerciali della città, ritiene serva “una presa di posizione chiara, unitaria e pubblica da parte delle istituzioni comunali. Per questo motivo, rivolgo un appello formale alla Presidente del Consiglio comunale, Maria Grandinetti ed ai capigruppo affinché il prossimo Consiglio comunale venga aperto con un ordine del giorno aggiuntivo, interamente dedicato a: una condanna esplicita e unanime delle intimidazioni che colpiscono cittadini e imprese in questi giorni a Lamezia e della criminalità organizzata; un impegno condiviso da maggioranza e opposizione per sostenere chi denuncia e per promuovere una cultura della legalità concreta, non divisiva, non strumentale”.
Questa richiesta, sostiene Grandinetti “non vuole generare scontro tra forze politiche, né trasformarsi in uno scambio di accuse. Al contrario, mira a costruire un patto civico bipartisan, nel quale tutte le istituzioni cittadine affermano con una sola voce che Lamezia sta dalla parte dello Stato, dei cittadini onesti e del lavoro libero dalla paura. Restituire fiducia ai cittadini per vincere la paura. Perché le persone trovano il coraggio di denunciare, devono sapere che le istituzioni le proteggono. Ma questo coraggio nasce solo se lo Stato viene percepito vicino, giusto e rispettoso. Oggi molti cittadini vivono una situazione opposta: sportelli comunali dove si viene trattati con superficialità o arroganza, lunghe attese per un documento essenziale come una carta d’identità, difficoltà nell’ottenere una visita medica o un servizio sanitario. Sentenze che arrivano dopo anni per "l'abbandono" dei tribunali da parte dello Stato. Quando un cittadino rispetta le regole ma non trova ascolto, mentre chi le infrange rimane impunito, nasce una ferita profonda: il senso di abbandono. E da quel senso di abbandono nasce il silenzio. Il “meglio non parlare”, il “chi me lo fa fare”, che è la vera forza della criminalità. La credibilità istituzionale nasce anche dai gesti quotidiani: rispetto negli uffici pubblici, uguale trattamento per tutti, tutela dei diritti dei più deboli, sanzione per chi viola le regole, sentenze veloci”.
Francesco Grandinetti conclude dichiarando: “serve una presa di posizione pubblica cittadina, senza bandiere divise che dica alla gente di non avere paura a denunciare. Dall’ordine del giorno proposto si chiede che scaturisca un impegno concreto: l’organizzazione di una manifestazione pubblica contro la mafia, aperta a tutta la città. Una manifestazione: senza simboli di partito, oppure con tutte le bandiere insieme, a testimoniare che la legalità non appartiene a una parte, ma alla comunità intera; con la partecipazione di istituzioni, scuole, associazioni, sindacati, imprese, chiese e cittadini; per dire ad alta voce che Lamezia non ha paura e che lo Stato è presente. Oggi è tempo di coraggio, non del silenzio e vi prego di non considerare ciò che ho umilmente richiesto come una perdita di tempo. Per questo si chiede ufficialmente alla Presidente Maria Grandinetti di farsi promotrice di questo atto istituzionale e civile, affinché Lamezia mandi un messaggio chiaro: la città è unita, difende i suoi cittadini, non si piega alla violenza”.
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