Lamezia, nuove prese di posizione dopo riunione del Pd

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Lamezia Terme - A pochi giorni di distanza dalla riunione degli iscritti Pd, nel corso della quale sono state sollecitate da una parte dei tesserati le dimissioni del segretario cittadino Gennarino Masi, proseguono le prese di posizione e i commenti.

"Piuttosto che rispettare la volontà uscita dall’assise di mercoledì e rimettere il suo mandato nelle mani del partito - affermano in una nota Luigi Muraca, Lidia Vescio, Giovanni Gallo, Antonio Sirianni, Fabrizio Muraca, Giandomenico Crapis, Fernando Miletta, Vittorio Paola, Francesco Cortellaro, Osvaldo Rocca, Angelo Curcio, Francesco Carito e Palmira Caparrotta - abbiamo purtroppo saputo che il segretario sta perseguendo la strategia di screditare il documento e chi l’ha firmato contattando o facendo contattare i singoli firmatari, innescando l’equivoco di un documento che si fa credere sia stato preparato per l’ultima assemblea così spiazzando chi, avendo aderito ad un documento di 5 mesi fa, pensa infatti a qualche nuovo documento che nessuno gli ha fatto sottoscrivere. Il documento presentato l’altra sera è un vecchio documento di sfiducia al segretario già uscito tra l’altro sulla stampa parecchi mesi fa, documento che è stato presentato alla prima assise possibile del partito, appunto quella del 7 agosto scorso. Invece di guardare al merito e alla sostanza di un dissenso largo e proveniente da una larghissima parte del Pd, certificato dall’andamento della riunione, il segretario si abbarbica intorno alla sua poltrona utilizzando ogni mezzo per seminare confusione, dubbi e veleni, così facendo un danno enorme al partito che rappresenta". Per poi aggiungere: "È chiaro che Masi non è interessato al bene comune o all’unità del partito, ma piuttosto alla sua permanenza in una posizione di comando, a discapito della volontà degli iscritti e degli interessi della città di Lamezia Terme. Questo tentativo di manipolare la situazione e di ignorare il malcontento diffuso è l'ennesima dimostrazione della sua inadeguatezza politica. Il partito merita una leadership capace di ascoltare e rispettare la volontà della base, che metta al primo posto il bene della collettività e non i propri interessi personali. Chiediamo pertanto che Masi prenda atto della sua sconfitta e favorisca un cambio di direzione che possa restituire al nostro circolo l'unità e la credibilità necessarie per affrontare le sfide future".

L'ex vicesindaco Elvira Falvo, dal canto suo, afferma: "L’attuale segreteria del PD, perseguendo lo stile della più deleteria pignoleria burocratica,continua pervicacemente ad ignorare la sostanza politica di quanto accaduto durante l’assemblea dove, lì davvero, si è consumata la sfiducia verso il segretario. Infatti l’assemblea, affollata e partecipata come non accadeva da tempo immemorabile, nonostante l’irrituale se non illegittima convocazione degli iscritti, è stata caratterizzata da un elevato livello politico, espressione di un vivace pluralismo interno, educata, dove si sono registrati almeno una quindicina di interventi che evidenziavano l’operato fallimentare di questa segreteria e ne chiedevano le dimissioni, mentre gli interventi a favore si sono contati sulle dita di una mano. E’ questo il vero atto politico che segna la vita di un partito! A questo punto credo bisogna prendere atto che la situazione possa risolversi solo con un chiaro e forte intervento degli organi superiori del partito per ricomporre un clima che poco aiuta il cammino che il PD dovrà affrontare nei prossimi mesi".

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