Arpacal: "Su qualità delle acque necessaria chiarezza e rigore scientifico"

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Catanzaro - In merito alla diffusione dei dati raccolti da Goletta Verde nel corso della campagna estiva 2025 in Calabria, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal) "intende fornire alcune precisazioni metodologiche per una corretta interpretazione delle informazioni diffuse al pubblico. I risultati pubblicati da Legambiente – seppur utili nell’ambito della sensibilizzazione ambientale – non costituiscono monitoraggio ufficiale delle acque di balneazione e non sono assimilabili, per procedure e finalità, ai dati prodotti dalle Agenzie pubbliche".

Arpacal evidenzia che "il sistema pubblico di controllo ambientale si basa su: applicazione rigorosa del D.Lgs. 116/2008, che disciplina il monitoraggio delle acque di balneazione attraverso una rete ufficiale di punti costieri validati: in Calabria Arpacal monitora in maniera continuativa 649 punti lungo 670 Km di costa. campagne di monitoraggio, effettuando campionamenti per la balneazione, almeno quattro volte per ciascun punto nella stagione, con valutazioni su base quadriennale e rappresentatività statistica dei risultati: nel 2024 Arpacal ha effettuato 3811 campionamenti e 7622 analisi riscontrando “non conformità” sull’ 1,8%".

"Nel 2025, al 30 giugno, sono stati effettuati 937 campionamenti e 3894 analisi. analisi eseguite dai nostri laboratori accreditati. condivisione sistematica dei risultati analitici con Comuni, Regione Calabria, autorità sanitarie e cittadinanza tramite portali pubblici, bollettini e comunicazioni trasparenti. Al contrario, i campionamenti eseguiti da Goletta Verde: non è noto se vengano eseguiti da laboratori accreditati; sono estemporanei e limitati a un solo prelievo estivo; includono zone non classificate come balneabili (come foci, canali o scarichi), generando confusione e potenziale allarmismo tra la popolazione e i turisti. Arpacal ha aderito all’iniziativa della Regione Calabria di indire una conferenza stampa invitando gli organi di informazione, le istituzioni locali e i cittadini a distinguere tra dati ufficiali e validati da dati estemporanei, affinché si possa garantire una comunicazione ambientale corretta, fondata sulla trasparenza, la scientificità e la conformità alle norme nazionali ed europee".

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