Lamezia Terme – Resta irrisolto, almeno per il momento, l’omicidio di Pietro Bucchino, ucciso a 32 anni nel 2003. La Corte di Assise d’appello di Catanzaro oggi ha, infatti, assolto Peppino Daponte dopo due condanne a 30 anni in primo e secondo grado e il successivo annullamento della sentenza in appello da parte della corte di Cassazione.
L’imputato difeso dagli avvocati Salvatore Staiano, Renzo Andricciola e Vincenzo Cicino, era stato accusato dell’omicidio dai collaboratori Gennaro Pulice e Matteo Vescio, la Corte di Cassazione aveva messo in dubbio i riscontri dichiarativi e da qui è nato un secondo processo nel corso del quale si è proceduto a riascoltare i collaboratori e ad un confronto anche col testimone Cosimino Berlingeri. Daponte era stato arrestato a circa 16 anni di distanza dall’omicidio e nei giorni scorsi era stato scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, non essendoci più i presupposti per la detenzione. Nelle udienze precedenti alla sentenza assolutoria con formula piena, il pg aveva chiesto la conferma della condanna a 30 per Daponte. Bucchino è stato ucciso con cinque colpi di pistola calibro 38, esplosi da distanza ravvicinata, lungo una strada sterrata in località Savutano.
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