Coldiretti Calabria alla manifestazione a Bruxelles: “No tagli alla PAC, Europa non sacrifichi agricoltura per armi e cannoni”

 

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Bruxelles - “Siamo qui -  afferma deciso il Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto - per difendere il lavoro degli agricoltori, il reddito delle imprese e la sicurezza alimentare dei cittadini. Contro i tagli alla PAC, contro accordi commerciali senza reciprocità, per un’Europa che non abbandoni la propria agricoltura in favore di chi non rispetta le regole”. 

Coldiretti ribadisce come "Von der Leyen non sia assolutamente in grado di gestire il ruolo istituzionale che ricopre e che oggi c’è un grande bisogno di Europa, ma di un’Europa diversa, più coraggiosa, meno ideologica e più vicina ai problemi reali. La maxi-sforbiciata - informa Coldiretti - rischia di portare il sistema agricolo calabrese a perdere oltre 300milioni con una perdita annua stimata di 40 milioni di euro per la futura programmazione2028-2034 e questo ridurrebbe il peso dell’agricoltura in termini di produzione con effetti sociali rilevanti anche perché l’agricoltura la migliore difesa contro il cambiamento climatico. Questa non è l’Europa che vogliamo! È una denuncia chiara ed inequivocabile alla deriva autocratica imposta da Von der Leyen, che vuole togliere risorse alle imprese agricole e al cibo sano per finanziare i carri armati, minando così anche la salute dei cittadini consumatori. Un piano che appare come un attacco alle fondamenta della sovranità alimentare dell’intero continente, in un momento in cui tutte le altre potenze investono sempre di più nell’agricoltura, ritenuta da tutti – tranne che dall’Europa – una risorsa strategica. Per l’occasione Coldiretti ha diffuso un manifesto programmatico che inizia con un netto no al Fondo Unico Agricolo: servono risorse certe e regole distinte per la Pac, per garantire sicurezza agli agricoltori e cibo di qualità ai cittadini consumatori. Serve anche l’abrogazione della regola dell’origine del codice doganale e l’etichettatura obbligatoria con indicazione del Paese di provenienza, per fermare l’inganno sul cibo ai danni dei consumatori".

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