Cosenza - Trionfo della soprano Mariangela Sicilia, ieri sera, alla Scala di Milano nel tributo a Puccini. La serata, dedicata al grande musicista nel centenario della morte e trasmessa in diretta da Rai5, ha visto l’artista cosentina di Marzi, con un suo domicilio a Rogliano, protagonista di una memorabile esibizione, sottolineata da ripetute ovazioni con standing ovation finale. La Sicilia, come ha riconosciuto la critica più severa, ha incantato il pubblico con interpretazioni intense e raffinate, confermando la sua presenza di rilievo nel panorama lirico internazionale. Ad aprire la sua performance è stata “Addio mio dolce amor”, l’aria di Fidelia dal terzo atto di “Edgar”, opera pucciniana che debuttò proprio alla Scala nel 1891. Successivamente, da “La bohème”, ha regalato una toccante esecuzione di “Sì. Mi chiamano Mimì”, seguita dal duetto “O soave fanciulla”, cantato accanto al tenore Jonas Kaufmann. Il soprano calabrese ha poi catturato il pubblico con una superba interpretazione del brano “Chi il bel sogno di Doretta”, tratto da “La rondine”, opera che la Sicilia ha recentemente interpretato, sempre alla Scala, sotto la direzione del maestro Riccardo Chailly. Tra i momenti più intensi della serata, la sua esecuzione di “Oh mio babbino caro”, celebre aria dell’opera “Gianni Schicchi”.
Il culmine della sua interpretazione è arrivato con la struggente “Tanto amore segreto” e l’emozionante “Tu che di gel sei cinta” da “Turandot”, ultime pagine composte da Puccini prima della sua morte. Il concerto si è chiuso con la dolce ninna nanna “Sogno d’or”, affidata alla voce della Sicilia, che ha lasciato la platea in un’atmosfera di scrosciante ammirazione. L’artista ha così confermato, ancora una volta, la sua versatilità e la sua profonda sensibilità interpretativa, portando con orgoglio il nome della Calabria sul prestigioso palco milanese. Da Marzi e Rogliano, suoi borghi d’origine familiare, non sono mancati messaggi di congratulazioni, a sottolineare l’orgoglio per una cantante tanto meritatamente celebrata che, con il suo talento, rappresenta un’autentica eccellenza calabrese nel mondo. (lmperri)
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