Lamezia Terme - Pubblichiamo la nota a firma di alcuni lavoratori dell’ex Sidis che hanno protestato ieri durante il consiglio comunale per esprimere il loro disagio per la perdita del posto di lavoro. “Abbiamo deciso in rappresentanza dei lavoratori Ex Sidis di protestare nel consiglio comunale di Lamezia Terme del 20 ottobre, in maniera del tutto pacifica e democratica, per rendere edotta la città tutta del nostro grave disagio a causa della perdita del posto di lavoro, abbiamo chiesto di intervenire in Consiglio e dopo 3 ore di attesa, tra vari rimbalzi ci è stato negato con motivazioni superflue, denotando una certa mancanza di rispetto verso chi perde il lavoro, evidentemente non siamo una priorità, evidente il Consiglio Comunale non è la casa dei cittadini.
A distanza di 9 mesi dalla chiusura del punto Sidis di via XX Settembre, dovuta a problemi strutturali dell’ immobile, in tutti questi mesi, l’ azienda che ringraziamo, è stata molto sensibile verso di noi, percependo attraverso i sindacati le nostre richieste, garantendo un periodo di cassa integrazione, oggi purtroppo allo scadere del periodo nuove nubi si affacciano sulla nostre famiglie. Sappiamo con certezza che la nostra azienda ha intenzione di rimanere in città e grazie ad alcune interlocuzioni si è convenuti con altre proprietà per avviare un progetto di costruzione di un nuovo punto vendita. Ora sappiamo dai vari incontri avvenuti in questi giorni che l’ ufficio tecnico del Comune di Lamezia, e non è la prima volta, si è messo di “traverso” in questo progetto, bocciando il tutto con motivazioni che secondo noi in parte sfiorano il ridicolo, possiamo noi “morire di burocrazia”? Non è la prima volta che il Comune di Lamezia Terme appena chiamato in causa diventa un problema invece di venire incontro ai bisogni di noi cittadini, collaborando per la soluzione dei problema.
Ci chiediamo, come sia possibile che solo a Lamezia Terme diventa tutto cosi difficile. Possibile che noi lavoratori dobbiamo finire in mezzo ad una strada per colpa di quel comune che dovrebbe salvaguardare i nostri diritti e interessi e che non si attiva restando ignavo. Naturalmente non possiamo accettare una cosa del genere e siamo pronti a qualsiasi azione di protesta con le nostre famiglie, davanti al Comune se necessario. Il Sindaco di Lamezia Prof. Speranza 5 mesi fa promise massima attenzione per noi, sapeva della nostra situazione, quindi poniamo delle domande, è a conoscenza di quello che è avvenuto nelle segrete stanze dell’ ufficio tecnico? Possiamo noi accettare il fatto che per colpa di qualche burocrate dobbiamo perdere il lavoro o emigrare da Lamezia? Si parla spesso di mancanza di lavoro, ma il lavoro chi lo deve dare se non chi fa impresa? E il comune perché deve essere da ostacolo? Non chiediamo favoritismi o altro, non puntiamo il dito contro nessuno, chiediamo nel massimo rispetto delle regole e della legalità di poter vedere concretizzato il nostro sogno di poter continuare a lavorare a Lamezia, chiediamo troppo? A questo punto suggerisca il comune cosa fare, siamo disperati sotto sfratto e senza reddito. Diversamente vogliamo i nomi e cognomi delle persone che hanno detto no e chiederemo a loro di sostenere le nostre famiglie”.
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