Lamezia Terme – Ha tracciato il bilancio degli ultimi 2 anni e 8 mesi di attività dell’Asi il presidente Luigi Muraca durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso gli uffici del consorzio industriale a Lamezia. Un bilancio che chiude con esito positivo, per il secondo anno consecutivo, con un utile complessivo di quasi ventimila euro. Nel corso della conferenza stampa sono stati evidenziati tutti i progetti portati a termine dal consorzio industriale, ma anche quelli in corso d’opera. Un bilancio che si è reso necessario, considerando la recente riforma della Regione Calabria, che ha previsto l’accorpamento degli enti sub regionali: tutte le Asi calabresi infatti, sono state riunite in un unico consorzio regionale sotto la guida di un commissario. “Nonostante le difficoltà - ha evidenziato l’avvocato Luigi Muraca - abbiamo operato nell’interesse pubblico e quindi ci è sembrato necessario fare un consuntivo di questi anni. Abbiamo lavorato con costanza e diligenza applicando i principi di riduzione dei costi e di spending rewiew, ben prima che diventassero un’esigenza profonda”. Fa riferimento alle riduzioni del 20% delle indennità degli amministratori, e a quelle fino all’80% di alcune voci di bilancio. Sottolinea inoltre, che “gli ultimi due bilanci sono stati chiusi in utile senza chiedere alcuna quota consortile ai soci consorziati, nonostante le difficoltà e alcune delusioni”.
Delusioni come quella dell’uscita dal consorzio di Confindustria, che definisce “un ossimoro, una contraddizione, che però non ci ha scoraggiato”; ma non è il solo riferimento polemico dell’ormai ex presidente dell’Asi: parla del recesso Sacal, ai tempi di Speziali, che avrebbe accusato il consorzio di “spreco di denaro pubblico”; e di quello del comune di Catanzaro con Traversa, che invece “accusava l’Asi di non avere rappresentanti del capoluogo”. Nonostante queste note negative, che non vuole risparmiare a fine mandato, Muraca evidenzia quelle positive: “l’adesione alla campagna per la legalità, voluta dalla regione; il progetto per la bioarchitettura, che ha visto l’organizzazione di un corso, che ha permesso ad alcuni professionisti, autofinanziati, di parteciparvi sotto la guida dei massimi esperti mondiali dell’architettura bio in collaborazione con l’Università di Bologna”. “Il risultato del corso - ha aggiunto Muraca - è un nuovo masterplan ecosostenibile dell’area, per realizzarlo però è necessario l’aiuto dell’Amministrazione Comunale, della Provincia e della regione”. Ha ricordato che l’area dell’ex Sir, con i suoi 1100 ettari, è la più grande area industriale del Mezzogiorno con quella di Bagnoli. Nella presentazione poi spiega che c’è il progetto per la realizzazione di due grandi opere nell’area interessata: una è quella di un’area di sosta con impianto di distribuzione carburante e gpl, lavaggio mezzi e area ristoro; e l’altra quella per la realizzazione del nuovo porto turistico di Lamezia Terme. “Un progetto questo - afferma l’avvocato Muraca - che vedrà la luce grazie all’intervento di un privato. Il Comune di Lamezia ha seguito la procedura e quindi ha aperto il bando, ma non ci sono stati riscontri”. “L’area, che dovrebbe essere al centro di un progetto regionale - conclude Muraca - ha grandi potenzialità che, però, anche a causa del momento di criticità finanziaria non vengono sfruttate al meglio”.
C.S.
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