Lamezia, Cissel interviene su condizioni ex Zuccherificio

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Lamezia Terme - La Cissel spa, proprietaria del compendio in cui rientra l'ex Zuccherificio di Lamezia interviene in merito alla gestione della struttura. "L'ex Zuccherificio - afferma l'avvocato Raffaele Mirigliani a nome della società - non è stato e non viene lasciato nell'incuria e nell'abbandono. Nei tempi recenti la proprietà, curando sempre adeguata custodia del compendio, per superare il degrado e valorizzare il sito di grande importanza, ha proposto un vasto Piano Urbanistico con plurime destinazioni e confacenti infrastrutture, comprese strade e spazi pubblici".

"Era prevista la demolizione del nucleo già edificato contente il capannone dell'ex fabbrica, di ordinaria consistenza, risalente a fine anni 40 e ormai fatiscente e pericolante. Purtroppo, mentre ci si accingeva a predisporre la fase esecutiva del Piano, è intervenuto ostacolo di personaggi locali, che ha provocato un postumo vincolo della Sovrintendenza del fabbricato principale dell'ex fabbrica perché ritenuto costruzione di particolare importanza artistico-storica. In realtà, a fronte di uno stile costruttivo di ispirazione razionale come gli ordinari opifici all'epoca e la rimembranza del pur breve periodo di funzionamento della fabbrica, i programmi della società hanno dovuto affrontare un logorante contenzioso anche giudiziario, purtroppo con la finale prevalenza, dopo anni, del parere ritenuto incensurabile della Sovrintendenza. Pertanto, vi è stato obbligo di mantenere tale non edificante fabbricato non per scelta della proprietà, ma di chi - prosegue il legale - poi si lamenta del disdoro. La proprietà, invece, non è rimasta inerte e ha proceduto ad imponenti opere di sistemazione e pulizia delle aree e anche eliminazione delle emergenze di amianto, nonché opere di fortificazione della recinzione per impedire intromissioni esterne arbitrarie e furti, ricorrendo anche alla richiesta dell'intervento delle forze dell'ordine".

"Ciò non si è potuto materialmente impedire - prosegue - per interventi clandestini e vilenti solo in qualche occasione, peraltro in un caso con provocazione di imponenti danni, però immediatamente riparati, per ben oltre un milione di euro dalla proprietà con l'impiego di imprese esterne e perfino la creazione di un fossato laterale a confine ferrovia che impedisse l'ingresso con mezzi attraverso la rottura della recinzione in mattoni. Per ultimo, proprio per evitare il deturpamento urbanistico e la rovina definitiva dell'ex fabbrica e di quant'altro connesso, la proprietà, pur trattandosi di una iniziativa riparatoria di particolare onerosità, si è sobbarcata a proporre al Comune un adeguamento del piano approvato per il mantenimento per ristrutturazione del capannone ex fabbrica e fabbricati connessi, rispettando l'immagine e la struttura esterna del capannone, nel rispetto dei cosiddetti valori artistici e storici come poste nell'atto del vincolo e anche riducendo adeguatamente il volume delle nuove costruzioni previste nell'approvato piano".

"Pur essendo di ovvia spettanza quanto sopra - prosegue - come da adeguato integrativo progettuale di riassetto dell'approvato Piano e pur avendo da tempo prospettato anche altre iniziative per l'allargamento della stazione ferroviaria, la creazione di un vasto parcheggio per navetta per l'aeroporto e pullman di linea in confinanza con la approvata piastra logistica, ad oggi si attende il risultato. Mentre per rendere procedibile l'iniziativa si è dato corso, sotto la vigilanza della competente autorità, all'eliminazione delle giunture interne delle macchine e altri manufatti interni con amianto, attraverso un onere ben dimostrabile di circa ottocentomila euro". E a nome della Cissel si afferma ancora che "non vi è mai stata e non vi è alcuna noncuranza della proprietà pericolo e tanto meno danni per la salute pubblica come da analisi e costante vigilanza della competente autorità, ciò anche prima degli ultimi lavori in corso".

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