Lamezia Terme - “Condivido il riconoscimento con chi ha lavorato insieme a me in un periodo triste per la città. Spero che cerimonie come questa possano spingere la Calabria a fare rete, a fare squadra, senza più piangersi addosso”. Esordisce così il prefetto Arturo De Felice, insignito della cittadinanza onoraria lametina. Il conferimento all’ex commissario di polizia della città di Lamezia, oggi prefetto di Caserta, è il giusto epilogo ai tanti anni trascorsi al servizio della città e delle istituzioni e alla sua prestigiosa carriera più che trentennale iniziata nel 1979 in Polizia.
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La cerimonia, svoltasi presso la storica ex sala consiliare di Nicastro, alla presenza del sindaco Mascaro e di altri membri della Giunta, ha voluto rafforzare la gratitudine della cittadinanza all’ex numero uno della Direzione investigativa antimafia, al suo impegno profuso nell’aver saputo contrastare la criminalità in una regione da sempre così a rischio come la Calabria. Seduti allo stesso banco anche il governatore della Calabria Mario Oliverio e il presidente della provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, a testimonianza del necessario sigillo che bisogna porre tra forze dell’ordine e forze politiche. Ma tra i banchi pure i familiari di Salvatore Aversa e Lucia Precenzano, i coniugi uccisi per mano della criminalità organizzata il 4 gennaio 1992 quando al comando della polizia c’era Arturo De Felice, che porterà sempre con sé il ricordo di un periodo difficile per la città. L’attuale prefetto di Caserta, ritorna indietro negli anni, ripercorre il suo operato a Lamezia che ha visto ben due volte lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, una, nel 1991 quando era lui stesso a capo del commissariato, evidenziando anche le criticità e le difficoltà che sta vivendo la provincia di Caserta, con molti comuni in fase di dissesto.
De Felice parla di una Calabria che sta provando a rialzarsi ma che deve essere ancora più in grado di fare rete e di saper giocare in squadra. “Basta piangersi addosso perché non sono arrivati questi o quei contributi, basta scoraggiare chi è emigrato e vorrebbe rientrare in Calabria – afferma a gran voce – la Regione deve andare avanti, a prescindere dai colori politici, e io porterò la mia testimonianza di calabrese e lametino ovunque vada”.
Lunghissimo l’elenco degli incarichi che l’attuale prefetto ha ricoperto negli anni. De Felice, originario di Reggio Calabria, ha assunto il comando della polizia di Stato a Lamezia Terme dal 1987 al 1992. Tra i punti cruciali della sua carriera la nomina a direttore della Dia, di questore di Catanzaro e quella di prefetto su volere del ministro dell’interno, Angelino Alfano. A ripercorrere le tappe del suo operato, il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro, che ha precisato come il conferimento della cittadinanza onoraria, facesse parte di una delibera (12 giugno 2015) dell’amministrazione precedente, ma che la nuova giunta ha accolto e condiviso in toto. “Quando si vive da eroi si vive in eterno – ha asserito il primo cittadino – e questo conferimento al prefetto De Felice saprà accrescere ancor di più il valore della nostra terra. Sarà in grado di riscattare coloro i quali hanno pagato con la propria vita l’attaccamento alla giustizia, al lavoro, alla patria”. Uno sguardo così del sindaco Mascaro ai parenti dei coniugi Aversa ma anche parole in ricordo di Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, i due netturbini uccisi all'alba del 24 maggio 1991, mentre svolgevano il loro lavoro nel quartiere Meraglia. “Mai più ombre sugli atti amministrativi – ha poi precisato – o spettri di scioglimenti. Lamezia dovrà crescere nel ricordo di chi ha dato la vita per difenderla e per chi combatte ogni giorno a favore della giustizia e nel rispetto della legalità”.
Parole di conforto anche dal presidente della provincia Enzo Bruno: “l’area vasta Catanzaro – Lamezia deve portare avanti il nome di tanti uomini che come De Felice hanno dato lustro alla nostra Terra”. Il Governatore Oliverio ha spinto affinché cerimonie come queste siano da monito per fare uscire la Calabria da vecchi stereotipi che la vogliono sempre protagonista di vicende per lo più negative. “Sono sicuro che le forze impegnate in campo saranno in grado di riscattare la nostra Regione” – ha puntualizzato.
Un percorso lavorativo non solo segnato da momenti difficili ma anche ricco di soddisfazioni quello del prefetto De Felice in Calabria, che, alla luce anche delle ultime operazioni che hanno sgominato i più potenti clan della piana, ha dichiarato al Lametino.it : “il solco tracciato in quegli anni è rimasto, le reazioni delle forze dell’ordine alla ‘ndrangheta sono ad oggi forti e proseguono con ottimi risultati”.
Alessandra Renda
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