Lamezia Terme - Il Teatro Grandinetti di Lamezia Terme ha aperto le porte al terzo appuntamento del Festival “Caudex – Visioni letterarie” con una serata dedicata a Frida Kahlo. Sotto la direzione artistica di Sabrina Pugliese, l'evento ha riscosso un notevole successo di pubblico, attratto dalla promessa di uno spettacolo che è riuscito pienamente a "lasciare il segno". Ospite della serata è stato Antonio Nobili, scrittore, poeta e regista, che ha incantato il pubblico presentando la sua opera “Frida Kahlo. La morte dovrà aspettare”. Nobili ha magistralmente definito Frida Kahlo non solo un’artista, ma una vera e propria icona laica della resilienza, capace di trasformare il dolore più straziante in sublime bellezza. L'essenza dell'opera è stata portata in vita grazie a una messa in scena di grande impatto visivo ed emotivo. La scenografia, curata nei minimi dettagli, riproduceva fedelmente l'intimità di Casa Azul, la casa di Frida, un letto a baldacchino in primo piano, circondato dai suoi libri, le sue tele e i colori, creando un’atmosfera senza tempo e ben definita.
Al centro di questo universo domestico, le bravissime attrici Angela Gaetano e Fedora Cacciatore hanno dato vita a un dialogo suggestivo e profondo. La Gaetano, nel ruolo di Frida, si è confrontata con la Cacciatore che interpretava Catrina, la personificazione della Morte nella tradizione messicana. Il trucco e i costumi di grande impatto hanno regalato un’immagine molto realistica di Frida e una visione delicata della Catrina, dove la Morte si rivela non una ladra di vite, ma piuttosto una riparatrice, una sarta del destino, tessendo la trama tra la vita, la sofferenza e l'arte.
Nel brillante dialogo intessuto sul palco con Sabrina Pugliese ed Emanuela Stella, Nobili ha esplorato l’origine letteraria e sentimentale della sua drammaturgia. Si è parlato dell’amore turbolento con Diego Rivera e del terribile incidente che rese Frida una donna "spezzata". Tuttavia, l'autore ha saputo universalizzare la figura di Frida, celebrando il suo spirito indomito che, pur spezzato dal dolore fisico, è sempre rimasto un simbolo di libertà da ogni convenzione. L'intento di Nobili è stato quello di sottrarla all'angolo in cui la narrazione storica tenta spesso di confinare le figure femminili, riaffermando la sua potenza creativa e trasformando il suo racconto in un manifesto di dignità per tutte le donne che lottano contro le costrizioni.
Il messaggio che il pubblico ha saputo cogliere è che l’arte è la suprema bellezza capace di ergersi contro le brutture e le ingiustizie del mondo. L'emozione della rappresentazione è stata amplificata da una colonna sonora avvolgente, curata da un ensemble di grande talento: la voce intensa di Chiara Vescio si è fusa con le note del violino suonato da Anna Russo e con i ritmi scanditi dalle percussioni di Andrea Reda e dalla chitarra di Vittorio Viscomi. Insieme, hanno restituito un’atmosfera sonora magistrale, parte integrante della narrazione scenica.
A suggellare la grandezza dell'evento non è stata solo l'arte, ma anche la solidarietà poiché tutti i ricavi derivanti dalla vendita del libro “Frida Kahlo. La morte dovrà aspettare” sono stati devoluti interamente all'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), unendo così alla bellezza della serata un nobile gesto di beneficenza. Il numeroso pubblico intervenuto ha avuto poi modo di fermarsi alla fine dello spettacolo per il firma copie con l’autore e per degustare insieme assaggi di specialità messicane.
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