Lamezia, presentato il progetto di Trame e Museo Archeologico “Educare alla Cittadinanza. Visioni Civiche – L’Arte Restituita”

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Lamezia Terme - Ѐ un’iniziativa condivisa di Fondazione Trame e Museo Archeologico Lametino il progetto “Educare alla cittadinanza. Visioni Civiche – L’Arte Restituita”, che si propone di rendere fruibili agli studenti delle scuole attraverso tecnologie digitali le 44 opere confiscate esposte nella mostra temporanea ospitata al Museo nel 2023 durante il Festival. “Le opere, dopo aver girato l’Italia per essere ammirate nella loro storia e nel loro significato in altre manifestazioni, sono oggi in esposizione permanente presso istituzioni museali diverse, come Palazzo Arnone a Cosenza” spiega il presidente di Fondazione Trame Nuccio Iovene, “Una volta smembrata la collezione, il loro messaggio di arte restituita alla collettività rischiava purtroppo di perdersi. Inoltre durante il Festival le scuole erano già chiuse, e non è stato possibile coinvolgerle per far visitare la mostra ai ragazzi – una mostra che ha fatto comunque più di 1700 visitatori in un mese e mezzo. Abbiamo così pensato di staccare la mostra dalla sua dimensione fisica e di portarla in una dimensione virtuale, per renderla fruibile in digitale”.

L’idea è stata realizzata grazie alla partnership fra Trame e Artedata, azienda di Matera che si occupa appunto di allestimenti musivi multimediali creati per rendere accessibili beni museali attraverso nuove tecnologie, anche a persone con disabilità o da remoto. L’azienda, rappresentata dal consulente ICT Domenico Bernardi, già sindaco di Matera, ha collaborato con lo staff di Trame, guidato dal direttore generale della Fondazione Francesco Cefalà, realizzando una trasposizione con curatela digitale che riproduce tre sale del Museo Archeologico Lametino con le opere della mostra rendendole fruibili attraverso visori, collegati ad internet o ad un computer. Uno di questi resterà al Museo, gli altri saranno portati direttamente nelle scuole aderenti al progetto. Entusiasti l’assessore alla Cultura Annalisa Spinelli, che ha portato i saluti del sindaco e dell’amministrazione, e la direttrice del Museo Simona Bruni, introdotte dalla referente ai Servizi Educativi del Museo Cristina Porcelli. “I musei oggi non sono più legati a rappresentare un immaginario statico”, sottolinea Bruni, “rimangono luoghi di conservazione e valorizzazione del patrimonio, ma cerchiamo di far parlare l’antico nel contemporaneo e di fare rete sul territorio, in modo da garantire un diritto alla cultura a 360 gradi. Il patrimonio è un elemento di condivisione che ci rende cittadini attivi veicolando messaggi importanti, e attraverso il digitale possiamo parlare a più persone, rispondendo ai bisogni differenziati del pubblico”.

Un messaggio di legalità quello dell’arte restituita, condiviso anche da Domenico Piraina, direttore del Settore Promozione Culturale del Comune di Milano, del Palazzo Reale e dei Musei Scientifici milanesi, che pure aveva pensato in contemporanea ad un progetto dello stesso tipo e con entusiasmo ha aderito all’iniziativa di Trame. “Si tratta di una mostra importante”, ha spiegato, “non solo sotto il profilo estetico ma anche etico: oggi abbiamo il dovere di trasformare la conoscenza in coscienza civile. Il museo deve conservare, tutelare, valorizzare, ma deve sempre avere come riferimento l’uomo e il cittadino, passando dalla democratizzazione della cultura ad una vera democrazia culturale, dove ognuno è soggetto attivo e non solo destinatario di messaggi e informazioni, e partecipa alla realizzazione della conoscenza”.

Giulia De Sensi

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