Lamezia Terme - Istrionico, appassionato, profondo amante e conoscitore della storia, della letteratura, della poesia, della musica. Un intellettuale a tutto tondo. Era questo e tanto altro Antonio Milano, professore amorevole e devoto di lettere classiche al liceo Francesco Fiorentino di Lamezia, venuto a mancare il 20 marzo di un anno fa. Il ricordo ancora vivido di un uomo speciale è stato, proprio in occasione del primo anniversario della sua scomparsa, celebrato lo scorso pomeriggio al Chiostro caffè letterario di Lamezia Terme. Rosa Tavella, sua compagna di vita, il figlio Francesco, parenti, amici, ex alunni, colleghi, semplici conoscenti hanno gremito una sala commossa ed unita nella memoria di un uomo poliedrico, che attraverso la sua cultura, i suoi versi, il suo fervente impegno politico, la sua pungente ironia ha lasciato, nei cuori di chi lo ha conosciuto, un ricordo indelebile. “Questa è una festa, non una celebrazione”. È stato questo l’incipit con il quale la docente Giorgia Gargano ha dato inizio ad un pomeriggio denso di emozioni.
“È un incontro tra vecchi amici, – ha continuato la Gargano – faremo un viaggio tra le tante vite che Antonio ha avuto, che ha vissuto”. Il primo ricordo è stato quello riportato dal professore Paolo Gambassini, docente di archeologia preistorica dell’Università di Siena, che ha parlato di un giovane Antonio studente appassionato di archeologia descrivendolo come “Serio, preciso, analitico. Uno studente che, con grande interesse, partecipò a diverse campagne di scavo”. L’Antonio Milano professore è stato invece ricordato da una lettera scritta da alcuni ex studenti e da una serie di interventi operati dai suoi storici colleghi. “Ci manchi tanto Antonio, ci manchi davvero – dice trattenendo a stento le lacrime il professore Albino Cuda - davi tutto senza riserve, senza remore ai famigliari, agli amici così come ai tuoi alunni. Mi mancano i tuoi consigli, la tua passionalità, il tuo essere visionario. Tutto di te è rimasto qui, con noi e dentro di noi”. A raccontare il periodo della militanza politica Giovanni Russo Spena, parlamentare di Rifondazione Comunista, che, con melanconico orgoglio, ha raccontato quegli anni di attivismo condivisi.
“Per noi – ha affermato - la politica era vita, era vissuto, non mestiere o amministrazione. Una cultura, un’intelligenza, una passione, un amore per le persone come quelle di Antonio ci mancano immensamente in un’epoca di grande solitudini come quella attuale”. Un appassionato attivismo politico quello del professore Milano che trova una controprova nei numerosi manifesti di Democrazia proletaria da lui stesso realizzati in passato e che sono stati esposti nel Chiostro. L’ultima fase della vita del docente è stata invece dedicata alla stesura di un romanzo, non ancora pubblicato, incentrato sulla figura di Millman Parry, grecista statunitense, di cui alcuni stralci sono stati letti anche da Paolo Rumiz, giornalista e scrittore altresì presente per rendere omaggio al professore lametino. Durante il pomeriggio molte lettere di numerosi amici del professore Milano sono state lette; amici lontani fisicamente, ma vicini ed uniti nel ricordo.
Alessia Raso
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