Sciopero Servizi Ambientali, il 17 ottobre sit in davanti alla sede Anci Calabria

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Catanzaro - Il 17 Ottobre in occasione dello Sciopero Nazionale Unitario dei Servizi Ambientali proclamato da Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel si terrà un sit in davanti alla sede Anci Calabria di Catanzaro alle ore 10. La scelta di effettuare un presidio presso la sede ANCI della Calabria è dovuta, fanno sapere "al fatto che il settore occupa nel suo complesso più di 6.000 unita, e molte di più se si tiene conto delle famiglie, e di tutte le aziende che hanno direttamene o indirettamente rapporti con gli enti locali nella gestione o esecuzione diretta o indiretta dei servizi di igiene ambientale.

Rivendicazioni:
• "Rafforzamento delle tutele su salute e sicurezza per tutti i profili professionali in tutte le attivita lavorative
• Riforma del sistema di classificazione del personale
• Contrasto alle differenze generazionali e sociali
• Riqualificazione del TEC(Trattamento Economico Complessivo)".

Un’ulteriore motivazione della vertenza sindacale e relativa "allo stato del confronto sul diritto di sciopero nel settore, aperto su sollecitazione della Commissione di Garanzia dell’Attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali. Sul possibile riordino dell’Accordo di Settore 1° marzo 2001 le Parti hanno assunto posizioni difficili da conciliare, con proposte delle Associazioni delle imprese che le Segreterie Nazionali ritengono assolutamente da respingere. Sulle proposte relative al rinnovo del CCNL, puntualmente rappresentate dalle Organizzazioni sindacali con la dettagliata esposizione delle piattaforme sindacali, si sono registrate divergenze molto ampie su alcuni temi e, su altre materie ritenute fondamentali dalle Segreterie Nazionali, addirittura una mancanza totale di risposte da parte delle Associazioni delle imprese. La forte rigidità delle parti datoriali sulla riforma del sistema classificatorio, il loro totale disinteresse sulle reali condizioni del lavoro, la loro dichiarata contrarietà ad un robusto rinnovo della parte economica e il tentativo di irrigidire le modalità di accesso al diritto di sciopero, insieme alla sostanziale indisponibilità al confronto sugli altri temi rappresentati nelle piattaforme sindacali, sembrano evidenziare due principali aspetti dell’approccio assunto dalle associazioni delle imprese. Da una parte si tenta un rinnovo “al ribasso”, tutto schiacciato sul contenimento del costo del lavoro, fortemente penalizzante sul piano delle tutele e dello sviluppo delle retribuzioni. Dall’altra si prova ad allungare i tempi della trattativa per realizzare un vantaggio economico attraverso il rinvio degli adeguamenti, normativi e salariali, che il Sindacato ritiene indispensabili per migliorare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori e per sostenere lo sviluppo industriale del comparto. Un approccio di attacco al valore del lavoro, alle professionalità, al reddito di chi ogni giorno garantisce un servizio pubblico essenziale per la collettività".

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