Lamezia, seminario di studio “Al cuore della Democrazia” dal 7 al 9 novembre nella sala “Giovanni Paolo II”

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Lamezia Terme - Ѐ promosso dall’Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi di Lamezia Terme, su invito di un gruppo di laici, il seminario di studi “Al cuore della Democrazia”, una tre giorni che si terrà dal 7 al 9 novembre presso la sala “Giovanni Paolo II” del Seminario vescovile, che si propone di essere una guida alla lettura dialogata delle proposte della 50esima Settimana sociale di Trieste del 2024. A introdurre il dialogo comunitario sul tema delicato della democrazia saranno quattro esperti, ciascuno dei quali focalizzerà un aspetto diverso: giorno 7 alle ore 16, l’aspetto antropologico sarà introdotto da don Massimo Serio, docente di Morale sociale dell’Istituto Teologico Calabro; giorno 8 alle ore 9, l’aspetto politico amministrativo sarà curato dal professor Mimmo Marino, docente di Economia all’Università di Reggio Calabria; giorno 8 alle ore 16, l’aspetto produttivo ed economico a cura del dottor Saverio Nisticò, imprenditore; giorno 9 alle ore 9, l’aspetto relativo ai soggetti privilegiati dell’impegno sociale a cura della professoressa Valentina Zaffino, docente universitaria. L’evento, moderato da Pino Campisi, presidente regionale di ACLI Terra, si concluderà domenica 9 alle 10:30 con una sintesi dei contributi e una serie di proposte su come concretizzare sul territorio lametino e in regione la partecipazione democratica, coordinata da Sua Eccellenza il vescovo Monsignor Serafino Parisi, che alle ore 12 presiederà una messa finale in cattedrale.

Gli incontri sono aperti a tutta la comunità; un particolare invito a partecipare viene rivolto ai rappresentanti delle Istituzioni, agli amministratori e ai sindaci, al mondo delle associazioni e della scuola, agli educatori, ai rappresentanti degli Uffici della Curia e delle parrocchie. Come si legge in una nota, “Le raccomandazioni della Settimana sociale in ambito politico evidenziano la necessità di sviluppare una formazione socio-politica esperienziale e percorsi formativi interattivi; di coinvolgere i giovani; di creare occasioni di ascolto e di discernimento fra i cittadini, sia nella comunità ecclesiale che in quella civile, sulle questioni del bene comune per recuperare il rapporto tra comunità, istituzioni e partiti; stabilire un dialogo tra politica e parti sociali; attuare un confronto aperto tra comunità politica e civile, accettando il conflitto per individuare soluzioni condivise secondo un vero spirito di servizio; dare voce a chi non ha voce; sviluppare pratiche di co-progettazione e co-programmazione; favorire il coinvolgimento e il protagonismo dei cittadini; comunicare in maniera efficace, aperta e trasparente per generare fiducia, e ridurre la distanza tra politica e società civile; considerare le persone come soggetti e non individui, dando più importanza alle competenze trasversali acquisite attraverso le relazioni interpersonali e l’impegno civico rispetto a quelle richieste dai percorsi di studio e carriera. Nell’ambito sociale, le principali raccomandazioni riguardano il passare dall’io al noi inclusivo; la formazione socio-politica esperienziale; il mettersi in ascolto dei giovani, senza pregiudizi, aperti ad una pluralità di visioni perché possano essere protagonisti della loro vita; dunque accogliere e riconoscere con coraggio i conflitti esistenti e inevitabili nei vari ambiti – educativo, lavorativo, sociale, generazionale, culturale, religioso – dedicandosi alla loro gestione attraverso pratiche non-violente; formare al discernimento, alimentarsi alla Parola per formare una coscienza capace di discernere il bene dal male; accogliere gli ultimi, creando reti capaci di ascolto e di solidarietà; promuovere percorsi di educazione esperienziale ai principi democratici; promuovere la cittadinanza attiva intergenerazionale, formazione ed esperienze condivise a fare rete, rafforzare il tessuto sociale e promuovere il lavori di cura e valorizzazione dei beni comuni; promuovere una visione del lavori come strumento capace di valorizzare i carismi di ciascuna persona; narrare le novità positive”.

G.D.S.

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