Tasse e imposte, a Lamezia amministrazione incassa oltre 360 euro a cittadino

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Roma - Il comune di Lamezia Terme incassa 361,64 euro pro capite da imposte e tasse. La media nazionale si attesta a 496,54 euro pro capite, la media regionale a 327,52 euro. Il dato emerge dallo studio pubblicato da Openpolis, relativo ai bilanci dei comuni italiani. Un quarto delle entrate dei comuni provengono, infatti, da tasse e imposte. Queste sono fondamentali per l’erogazione dei servizi necessari per le comunità. Le amministrazioni le registrano nei bilanci seguendo le indicazioni legislative dello stato centrale.

Le amministrazioni con le entrate maggiori sono quelle della Valle d’Aosta (1.138,79 pro capite), della Liguria (882,18) e della Toscana (688,43), tre territori del centro-nord. Al contrario, i comuni che mediamente incassano di meno appartengono a tre aree del sud: Basilicata (333,64 euro pro capite), Calabria (327,52) e Sardegna (324,49). In questo quadro, il comune di Lamezia Terme si colloca leggermente al di sopra della media regionale segnando quota 361,64 euro pro capite.

Nei bilanci degli enti locali c’è il titolo “ad “entrate di natura tributaria, contributiva e perequativa”. Al suo interno, si trova la voce “imposte, tasse e proventi assimilati” che rappresenta la somma di tutte le imposte e le tasse che entrano nelle casse comunali durante l’anno. Le entrate fiscali delle amministrazioni sono composte da tre principali imposte: l’imposta municipale propria (Imu), la tassa sui rifiuti (Tari) e l’addizionale comunale all’Irpef. A queste si aggiungono i trasferimenti non fiscalizzati e le entrate a titolo di fondo di solidarietà comunale, nato con l’obiettivo di ridurre le differenze tra i territori. Sono inoltre incluse altre fonti di entrata tradizionali per le amministrazioni, come ad esempio l’imposta di soggiorno e i diritti sulle affissioni pubblicitarie.

Considerando soltanto le grandi città italiane, le prime quattro per incassi sono del centro-nord. Si tratta di Venezia (993,88 euro pro capite), Milano (949,24), Roma (840,99) e Bologna (815,91). Quelle che registrano meno entrate sono tutte situate nel sud Italia: Bari (566,99), Napoli (484,24), Messina (474,76) e Catania (410,08). Considerando i quasi ottomila comuni italiani, quello che registra le entrate maggiori è la nota località turistica valdostanta Courmayeur. Si tratta di 4.966,56 euro pro capite. Seguono Argentera (Cuneo, 4.906,95), Portofino (Genova, 4.747,11) e Madesimo (Sondrio, 4.521,33). Sono numerosi gli enti in cui gli incassi superano i mille euro pro capite. Si tratta di 420 comuni italiani. Molti di questi sono località turistiche in cui vari fattori possono incidere sugli introiti comunali, come la presenza di seconde case oppure le tasse di soggiorno.

Bruno Mirante

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