Trentadue anni dalla strage di Capaci, Occhiuto: "Memoria ma anche determinazione nel contrastare tutte le mafie"

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Catanzaro - “32 anni fa la strage di Capaci. Persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Dopo tanti anni c'è il dolore, il dovere della memoria, ma anche la determinazione nel continuare a contrastare tutte le mafie”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vice segretario nazionale di Forza Italia. Oggi, nell’Italia intera e, in particolare, a Palermo giornata di commemorazione che è stata dedicata ai cinque operai morti in un cantiere, a Casteldaccia, lo scorso 6 maggio.

Il programma della Fondazione Falcone, guidata dalla sorella del magistrato, Maria, si è aperta con l'inaugurazione del Museo del presente. Il governo è presente con diversi ministri, i vertici della regione Sicilia e altri politici. Presenti anche centinaia di studenti. A Capaci apre al pubblico, invece, MuST23 nella stazione ferroviaria in disuso, trasformata in un museo immersivo che conduce sul luogo della strage attraverso immagini della Rai girate poco dopo l'esplosione e con la mostra fotografica dell'Ansa "L'eredità di Falcone e Borsellino".

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