Quando lo sport restituisce la vita, a Lamezia l’Open Day Inail–Cip per la rinascita dei pazienti

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Lamezia Terme - La socialità e lo sport come medicine per il recupero fisico e psichico dei pazienti Inail. Questa l’essenza dell’Open Day Inail – Cip Calabria, tenutosi stamane presso il Centro Protesi Inail di Lamezia Terme.  “Quest’iniziativa – ha dichiarato Antonello Scagliola, presidente del Comitato Paralimpico Calabria – è stata fortemente voluta dal CIP regionale e dal locale Centro Protesi diretto dalla dottoressa Frangella,  poichè noi crediamo che attraverso lo sport si possa dare quella possibilità in più a coloro che usufruiscono degl’importantissimi servizi erogati da questa struttura, leader di protesica non solo in Calabria, ma in tutto il meridione d’Italia. Vogliamo che venga sempre più riconosciuta ed incentivata, visto che dà a tante persone la possibilità di poter riprendere in mano la propria vita. Ringraziamo i ben sei tecnici federali, nonché i due presidenti regionali di altrettante federazioni sportive, qui presenti  che daranno una mano a queste persone in modo che possano scegliere la via attraverso cui migliorare se stessi. La sinergia con l’Inail, oggi rappresentata dalla dottoressa Teresa Citraro, direttrice Inail Calabria, sancisce un momento di unione affinchè attraverso lo sport si possano ottenere dei risultati particolarmente importanti”.

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Scagliola ha poi menzionato l’impresa di Cristian Misasi, “un ragazzo che abbiamo inteso premiare avendo fatto una follia, nel senso buono del termine. E’ partito da Laino Borgo  in handbike, arrivando sino a Reggio Calabria, percorrendo più di 500 chilometri. Ma non attraverso le vie principali, bensì tra le montagne, valorizzando, così, con il suo sforzo quelle strade e quei paesaggi che spesso vengono dimenticati. Stimolando, in tal modo, i nostri amministratori affinchè possano pure loro rendersi conto che tutto è possibile ovunque”. Rossella Frangella ha esordito rimarcando come la socialità faccia parte del reinserimento del paziente. “La competizione sportiva dà invece modo di acquisire fiducia in se stessi. Per questo motivo vige tale collaborazione strutturale con il Comitato Paralimpico Calabria che puntiamo a rafforzare sempre più”. Il vicario del Vescovo Serafino Parisi ha esortato i pazienti a non arrendersi mai, aggiungendo come sia però fondamentale superare l’individualismo e recuperare il senso umano della vita. In rappresentanza dell’amministrazione comunale, è intervenuto l’assessore allo sport Salvatore Pirelli, definendo il Centro Protesi di Lamezia “un’eccellenza italiana che abbiamo la fortuna di avere sul nostro territorio. Un ringraziamento va anche al Comitato Paralimpico perché contribuisce ad abbattere tante barriere”.

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Importanza della struttura, situata presso l’area industriale “Papa Benedetto XVI”, evidenziata anche da Simona Amadesi, responsabile area comunicazione istituzionale direzione centrale Inail. “Sia come Inail che come direzione centrale assistenza protesica e riabilitativa, abbiamo un accordo quadro con il Comitato Italiano Paralimpico Nazionale.  All’interno delle nostre quattro strutture sparse sul territorio nazionale, ovvero i centri protesi di Lamezia,  Vigorso di Budrio e Roma, più quello di riabilitazione motorea di Volterra, sviluppiamo dei percorsi, sia protesici che riabilitativi, collegati allo sport. Quest’ultimo è considerato non solo  uno strumento  di riabilitazione, ma anche di grande partecipazione sociale, riattivazione e recupero della parte migliore della persona che ha subito un grave trauma a seguito di un infortunio sul lavoro, evento traumatico o malformazione congenita. Oltre allo sportello informativo, presente in tutte le nostre strutture e che si occupa di orientare la persona con disabilità alla disciplina sportiva, aiutandola a scegliere quella a lei più idonea, organizziamo anche degli eventi sportivi, qual è quello odierno, volti a raccontare all’esterno quello che noi facciamo, attraverso lo sport, in termini di recupero e reinserimento della persona con disabilità”.

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Sergio Servidone, fiduciario zonale del Coni regionale, ha dal canto suo evidenziato come negli anni siano sempre più aumentate le donne nello sport paralimpico. Prima di dare inizio alle attività che hanno consentito agli assistiti Inail di provare sport come il tiro a segno, tiro con l’arco,  bocce, pesistica,  scherma, handbike e calcio balilla, molto significative e spronanti le testimonianze di alcuni pazienti che hanno tratto grande beneficio, sia fisico che psichico, dall’avviamento alle diverse pratiche sportive. E’ il caso di Domenico Piperno, il quale ha raccontato di avere ricevuto dagli operatori Inail l’invito a fare piscina dopo una frattura esposta della spalla. “Ho iniziato che avevo paura solo ad entrare in acqua, ma piano piano mi sono abituato al dolore ed ora faccio addirittura quarantacinque vasche, da venticinque metri ciascuna, ogni volta”. Particolarmente incoraggiante pure la testimonianza di Eugenio Grande. “Dal 1984 sono un invalido Inail a causa di un incidente sul lavoro, ma non mi sono mai abbattuto. Non solo ho continuato a fare ciò che facevo prima, ma molto di più. Giocavo a calcio in Terza Categoria quando mi sono fatto male, poi, nonostante la protesi, sono arrivato a militare in Eccellenza. Attualmente faccio anche tennis e posso tranquillamente dirvi che, in media, batto quattro volte su cinque persone normodotate. Il mio invito è, quindi, quello di fare sport”.

Ferdinando Gaetano

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