Catanzaro - "La Guardia di finanza è al servizio di tutti. Nel momento in cui si viene a conoscenza di qualsiasi tipo di irregolarità, di illecito, che possono soprattutto riguardare quelle fasce deboli e gli anziani o i giovani, i nostri uffici sono sempre aperti". Così, a margine della celebrazione del 251esimo anniversario di fondazione del Corpo della Guardia di Finanza, il comandante regionale, Generale di Divisione Gianluigi D'Alfonso. "Vogliamo essere parte della comunità - ha aggiunto D'Alfonso -, vogliamo svolgere le nostre attività di servizio a favore dei contribuenti onesti e di chi fa attività sana nel contesto economico". D'Alfonso ha parlato anche del bilancio delle attività di servizio conseguiti nel corso del 2024 e dei primi mesi di questo anno.
"Risultati - ha detto - a mio avviso molto positivi e molto interessanti soprattutto per quanto riguarda i sequestri ai patrimoni illeciti. Abbiamo conseguito circa 600 milioni di euro come beni confiscati alla criminalità organizzata e abbiamo fatto sequestri patrimoniali per circa 100 milioni di euro. Questi sono segnali importanti perché occorre colpire le organizzazioni criminali nelle ricchezze accumulate illecitamente. Soltanto così si riescono a sconfiggere e quindi a cercare di disarticolare altre". Un passaggio delle dichiarazioni del generale ha riguardato anche i rischi delle nuove tecnologie. "Le organizzazioni criminali - ha detto D'Alfonso - stanno beneficiando in questi ultimi tempi anche del progresso tecnologico, dell'intelligenza artificiale, e anche di altri strumenti come le criptovalute e i crypto asset con cui riescono a riciclare i proventi illeciti e a rendere le loro attività sempre più difficili da individuare. Noi come Guardia di finanza stiamo cercando di formare i nostri uomini a svolgere investigazioni sempre più penetranti soprattutto nel dark web per cercare di individuare anche questi flussi di finanze invisibili apparentemente, ma che con tecniche adeguate che stiamo utilizzando anche sul campo, riescono a essere individuate e sequestrate". Nell'ambito delle frodi e degli illeciti che colpiscono la spesa pubblica il generale D'Alfonso ha fatto riferimento alle risorse del Pnrr.
"In questo settore - ha detto - noi siamo particolarmente attenti. Svolgiamo un'attività preventiva perché vogliamo evitare che queste risorse vadano perse. Cerchiamo quindi di intervenire prima che queste risorse vengano impiegate, cercando di individuare quei contribuenti e quelle imprese che hanno infiltrazioni criminali al loro interno per fare in modo che questi fondi vengano distolti dalle finalità lecite. Per questo vengono stipulati numerosi protocolli con le amministrazioni pubbliche come la Regione e numerosi Comuni perché sono gli enti che gestiscono questi fondi e quindi possono darci molte notizie. Possono fornirci, per esempio, i destinatari di questi fondi e su quei dati noi possiamo approfondire per vedere se tra gli utilizzatori vi sono infiltrazioni criminali".
© RIPRODUZIONE RISERVATA