Lamezia Terme - “Antonio da Padova è il Santo che ha fatto della predilezione per i poveri e i sofferenti il senso della sua vita, tanto da divenirne il patrono. Antonio ci ricorda che la grandezza dell’umanità si manifesta in particolare nel prendersi cura degli ultimi, dei poveri e dei sofferenti. La grande provocazione che viene dalla liturgia della Parola di oggi e dalla vita di S Antonio è quella, con le parole di S. Paolo, di vivere secondo la verità nella carità”. Così il vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, che ha presieduto la messa nel giorno della solennità di S. Antonio da Padova, giornata in cui come da tradizione si rinnova l'omaggio delle Forze dell'Ordine al Santo. All’inizio della celebrazione, concelebrata dai frati cappuccini del Santuario, il vescovo ha espresso parole di ringraziamento alle Forze dell’Ordine, alle associazioni di volontariato, agli ospiti e agli operatori della casa Tamburrelli e rinnovato gli auguri al nuovo sindaco Mario Murone, proclamato nella giornata di ieri.
Partendo dalla liturgia della parola, il vescovo si è soffermato sulla sapienza come “quella forza che permette all’uomo di andare oltre sé stesso e di cogliere un Mistero più grande di cui fa parte. La sapienza ricorda all’uomo la sua vera natura, gli ricorda il suo limite costitutivo. La sapienza non disprezza l’intelligenza umana ma rende l’uomo capace di raggiungere ciò che umanamente non potrebbe raggiungere, lo rende “capax Dei”, capace di accogliere il mistero di Dio”.
“Vivere secondo la verità nella carità”, dunque, è il tratto che ha segnato la vita di Antonio da Padova laddove “la Verità è una sola ed è Cristo, aderire liberamente e conformarsi a Lui. Ma la Verità non è un concetto astratto: si manifesta nella carità che, come insegna S. Antonio con la sua vita, significa mettere al primo posto, anzi, al posto della mia stessa vita, il bene e la dignità dell’altro. Questa è anche la giustizia. Siamo chiamati a fare della nostra sapienza non il punto di arrivo, ma il trampolino di lancio verso un mistero più grande, quello dell’Amore di Dio, che siamo chiamati a manifestare nella nostra vita. Questo è il metro di misura del nostro essere cristiani e del nostro essere cittadini maturi e corresponsabili nella vita della società, soprattutto se credenti”.
“Chiediamo a S. Antonio di Padova – ha concluso Parisi – di avere un cuore aperto e docile per saper governare e la forza di realizzare il bene secondo la verità nella carità”.
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