Bologna - Con condanne fino a 15 anni si è concluso a Bologna il processo in rito abbreviato di 'Aemilia', 71 imputati tra cui quasi tutti i punti di riferimento della 'ndrangheta emiliana legata alla cosca Grande Aracri, nel mirino della Dda di Bologna. Il Gup Francesca Zavaglia ha letto la sentenza dopo 7 ore di camera di consiglio nell'aula a porte chiuse. Abbassate in generale le richieste dei Pm. Assolto il consigliere comunale Fi a Reggio Emilia Giuseppe Pagliani, prosciolto l'ex assessore Pdl di Parma Giovanni Paolo Bernini.
Stamane si erano concluse le controrepliche dei difensori e successivamente il Gup Zavaglia era entrata in camera di consiglio per decidere sulle posizioni dei 71 imputati, tra cui quasi tutti i promotori e gli organizzatori dell'associazione mafiosa contestata dai Pm della Dda Marco Mescolini e Ronchi e su una ventina di accordi per patteggiamenti.
Sono state 58 le condanne per un totale di 305 anni, 12 le assoluzioni e un proscioglimento, Bernini, per prescrizione. La pena più alta sono i 15 anni inflitti a Nicolino Sarcone, ritenuto dalla Dda il capo dell'organizzazione 'Ndranghetistica emiliana, legata alla Cosca Grande Aracri. Poi gli altri capi: Alfonso Diletto, 14 anni e due mesi, Romolo Villirillo 12 anni e 2 mesi; Francesco Lamanna e Antonio Gualtieri 12 anni; tra le più pesanti anche la pena per l'imprenditore Giuseppe Giglio, da poco divenuto collaboratore di giustizia: 12 anni; 10 per il commercialista Donato Clausi.
Nicolino Grande Aracri, ritenuto il capocosca, ma che in questa giudizio non rispondeva di associazione mafiosa, è stato condannato a sei anni e otto mesi; assolto il fratello, l'avvocato Domenico Grande Aracri.
Otto anni e otto mesi per la fiscalista bolognese Roberta Tattini, accusata di concorso esterno, mentre il marito Fulvio Stefanelli e il collaboratore Giovanni Summo sono stati assolti. Giulio Gerrini, il capo dell'ufficio tecnico del Comune di Finale Emilia, è stato condannato a due anni e quattro mesi. I poliziotti Domenico Mesiano e Antonio Cianflone sono stati condannati rispettivamente a otto anni e sei mesi e nove anni e quattro mesi; il giornalista Marco Gibertini a nove anni e quattro mesi.
Procura: "Iimpianto accusa ha più che tenuto"
"Complessivamente ha più che tenuto l'ipotesi accusatoria". E' il commento alla sentenza del rito abbreviato di Aemilia, con 58 condanne per 305 anni complessivi, del procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, delegato ai rapporti con la stampa. Al termine della lettura della sentenza del Gup nell'aula Bachelet della Corte di Appello, dove si sono tenute le ultime udienze, Giovannini ha abbracciato i Pm titolari dell'indagine e che hanno sostenuto l'accusa, Marco Mescolini e Beatrice Ronchi.
600mila euro di risarcimento a regione Emilia Romagna
E' di 600mila euro la provvisionale immediatamente esecutiva disposta dal Gup del processo di 'ndrangheta Aemilia, Francesca Zavaglia, a favore della Regione Emilia-Romagna, parte civile assistita dall'avvocato Alessandro Gamberini. Provvisionali da 150mila euro ciascuno andranno invece alla Provincia di Reggio Emilia e ad alcuni Comuni del Reggiano, anche questi parte civile.
"Ci sono condanne che accertano il radicamento di un'associazione a delinquere di tipo mafioso - ha detto l'avv. Salvatore Tesoriero, che ha rappresentato Reggiolo, Gualtieri e Bibbiano - in un luogo che si riteneva essere immune. Questo deve indurre tutti ad innalzare la guardia. I Comuni erano costituiti non solo per rivendicare un risarcimento dal danno d'immagine, ma per ribadire l'identità storica e culturale e degli enti locali in Emilia-Romagna, che è anti-mafiosa".
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