Lamezia Terme - Sessant’anni di sfide, di impegno e di progetti realizzati: sono i 60 anni di AIRC, Fondazione senza scopo di lucro dedicata al finanziamento della ricerca contro il cancro in Italia. Con all’attivo 673 progetti, 90 borse di studio, 8 programmi speciali, un sostegno valido per oltre 5.400 ricercatori impegnati nella lotta contro le malattie oncologiche, AIRC è attiva dal 1965 sul territorio nazionale; anche in Calabria, dove esiste un Comitato AIRC con sede a Cosenza, presieduto attualmente dall’avvocato Ada Lisa Florio Ciliberti, che racconta questo traguardo importante, segno del raggiungimento di molti obiettivi, a livello regionale e nazionale.
Quali sono i traguardi più significativi raggiunti da Airc in questi sessant’anni?
"Sessant’anni di attività rappresentano un traguardo straordinario per Fondazione AIRC, che in questo lungo percorso ha saputo costruire un ecosistema solido e inclusivo per la ricerca oncologica. Tra i risultati più significativi vi è il sostegno continuativo a migliaia di ricercatori, dai giovani talenti ai professionisti affermati, con oltre 2,5 miliardi di euro destinati in ricerca in sei decenni, che hanno permesso di promuovere progetti indipendenti e meritocratici in oltre 100 strutture pubbliche. AIRC ha inoltre favorito la nascita di “consorzi di ricerca”, incoraggiando la collaborazione multidisciplinare per affrontare le grandi sfide scientifiche. Grazie al suo impegno, la ricerca ha compiuto progressi fondamentali, come lo sviluppo delle terapie CAR-T e della biopsia liquida, che stanno trasformando la diagnosi e la cura del cancro. Nella nostra regione, solo per il 2025 sono stati deliberati 378.000 euro per il sostegno di 6 progetti di ricerca presso l’Università degli Studi "Magna Græcia" di Catanzaro e l’Università della Calabria (Rende)".
Posto che ogni punto d’arrivo ha sempre in sé una nuova partenza, quali sono le sfide per il futuro che AIRC si propone di affrontare?
"Il futuro di AIRC è fatto di ricerca avanzata, divulgazione consapevole e sostegno alla comunità oncologica. Le sfide che ci attendono sono molteplici: rendere la medicina personalizzata una realtà concreta, accelerare la traduzione delle scoperte scientifiche in terapie innovative, formare medici capaci di coniugare assistenza e ricerca, e promuovere politiche che favoriscano la prevenzione e garantiscano equità di accesso alle cure. AIRC continuerà a investire nelle frontiere più avanzate della ricerca, sostenendo approcci innovativi per diagnosi, cura e prevenzione. A livello territoriale, l’obiettivo è quello di continuare a sensibilizzare sull’importanza dell’adesione agli screening, e fare corretta informazione per promuovere abitudini di vita salutari, strumenti che permettono di ridurre significativamente il rischio di sviluppare un tumore".
Quali sono le iniziative poste in essere da AIRC per festeggiare i sessant’anni di attività, a livello nazionale e regionale? Sono previsti eventi anche sul territorio lametino?
"Accanto alle storiche campagne e agli eventi territoriali, abbiamo previsto attività speciali di grande impatto comunicativo per raccontare e celebrare i sessant’anni di AIRC. Lo scorso 30 settembre abbiamo realizzato a Roma il primo convegno nazionale di Fondazione AIRC, che ha coinvolto l’intera comunità di donatori, volontari, ricercatori, ma anche istituzioni e media. È stata l’occasione per ripercorrere sei decenni di impegno, raccontare l’impatto scientifico e sociale della Fondazione e celebrare il ruolo di una comunità straordinaria e plurale. Tra i momenti centrali, la presentazione di un’analisi esclusiva sullo stato del finanziamento della ricerca oncologica a livello nazionale e nello scenario internazionale, curata dal CERGAS (Centro di Ricerca sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria di SDA Bocconi School of Management), Alle fonti della ricerca, da cui emerge una significativa presenza del settore non profit: dei 2,47 miliardi di euro di finanziamenti destinati alla ricerca oncologica nel periodo compreso tra il 2016 e il 2023, oltre 1,17 miliardi di euro, più del 45% del totale, provengono dal settore non profit che si pone quindi come la principale fonte di finanziamento. AIRC emerge come il principale ente del mondo non profit, con oltre 73 milioni di euro investiti in progetti di ricerca di base, preclinica, clinica e traslazionale attraverso bandi competitivi e borse di studio. L’evento ha visto anche ampia partecipazione, dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, al Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, presente con un video messaggio di saluto, al Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci. Durante il convegno è stato presentato anche un secondo rapporto, curato dal CENSIS “Il valore sociale di Fondazione Airc: la promozione del progresso della ricerca, della consapevolezza e fiducia sociale” che evidenzia, con fatti e dati, sessant’anni di cambiamento culturale e sociale: da un’epoca in cui il cancro non si poteva quasi nominare - AIRC ebbe il coraggio di inserirlo nel proprio nome - ai nostri giorni, in cui il cancro non è più un tabù per l’opinione pubblica e per i media. Fondazione AIRC ha contribuito a tutti gli effetti a modificare i linguaggi nella sua lunga storia, li ha resi contemporanei nella complessità crescente dell’ecosistema della comunicazione. Il 5 ottobre all’Arena di Verona, data conclusiva del tour di Umberto Tozzi, ha rappresentato un altro grande momento simbolico per ricordare l’anniversario e raccogliere nuovi fondi per la ricerca".
Come presidente, se dovesse pensare al futuro di AIRC per come sarà fra altri sessant’anni, cosa riesce a immaginare, e cosa vorrebbe augurarsi?
"Vorremmo vedere una Fondazione ancora più radicata nel territorio, capace di sostenere una ricerca sempre più integrata e multidisciplinare, in grado di offrire risposte concrete e personalizzate a tutte le persone che affrontano la malattia. L’augurio è che AIRC continui a essere un punto di riferimento per la comunità di ricercatrici e ricercatori impegnati a trovare risposte concrete per conoscere sempre meglio il cancro e per la società, mantenendo viva la sua missione: investire nella ricerca per costruire un domani in cui il cancro sia sempre più curabile".
Giulia De Sensi
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