Lamezia Terme - Una vicenda delicata, complessa, ma a lieto fine, quella che nei giorni scorsi ha visto protagonista il Servizio Sociale del Comune di Lamezia Terme, intervenuto con prontezza in una situazione di emergenza che ha coinvolto una madre straniera, temporaneamente sul nostro territorio, in gravi difficoltà di salute e la sua bambina, rimasta improvvisamente senza una figura adulta di riferimento.
L’intervento si è reso necessario quando la madre è stata ricoverata d’urgenza e temporaneamente impossibilitata a occuparsi della sua bambina, ancora molto piccola. Da quel momento si è attivata una macchina complessa e ben coordinata, che ha visto operare in sinergia diverse istituzioni: il Servizio Sociale Comunale, la Polizia Locale, il Presidio Ospedaliero di Lamezia, la Polizia di Frontiera Aerea, il Consolato d’Austria e i Servizi Sociali austriaci. Un ruolo centrale è stato svolto dall'area minori del Servizio Sociale del Comune di Lamezia Terme, che con competenza, tempestività e dedizione ha saputo gestire l’emergenza, coordinando gli interventi e garantendo la tutela della minore in ogni fase. Il primo passo è stato garantire la tutela e la sicurezza della minore, attraverso l’immediata attivazione di misure protettive. La bambina è stata temporaneamente collocata presso una famiglia affidataria che, con grande sensibilità e disponibilità, si è messa al servizio delle Istituzioni e, soprattutto, della bambina, offrendo accoglienza, cura e amore in un momento estremamente delicato.
Un esempio virtuoso di lavoro interistituzionale, fondato sulla collaborazione, sull’ascolto e sulla responsabilità condivisa. La rapidità degli interventi e la capacità di cooperare, superando confini geografici e linguistici, hanno permesso di garantire la protezione della minore, la cura della madre e avviare un percorso di ricongiungimento familiare nel rispetto dei diritti e bisogni affettivi. In questa vicenda, emerge con forza il ruolo silenzioso ma fondamentale dell’assistente sociale, professionista che opera ogni giorno tra normative, fragilità e complessità, mediando tra istituzioni, famiglie e bisogni, spesso invisibili.
Dietro ogni procedura, ogni atto formale, ogni intervento, ci sono sempre storie, volti, legami umani. E questa vicenda lo conferma: quando le istituzioni fanno rete e chi opera si mette davvero al servizio della collettività, la tutela non resta un principio astratto, ma diventa una realtà concreta e tangibile.
In foto ai lati esterni le due assistenti sociali Stefania Leopoldo e Maria Rosa Moscato
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