La 'ndrangheta nel business degli scavi: "Rubati oltre 10mila reperti in Calabria e Sicilia sufficienti per allestire un museo" - Video

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Catanzaro – Oltre mille reperti archeologici recuperati, 56 ordinanze di custodia cautelare, tre anni di indagini e tre procure coinvolte (Catanzaro, Catania e Roma). L’operazione Ghenos, i cui esiti sono stati illustrati oggi, ha messo in luce i nuovi interessi criminali della ‘ndrangheta. Ovvero il traffico di beni archeologici reperiti attraverso scavi abusivi.

"Ringraziamo la Direzione nazionale antimafia - ha spiegato il procuratore capo di Catanzaro Salvatore Curcio nella conferenza stampa in collegamento con Catania e Roma - per l'attività svolta che svela l'interesse della criminalità organizzata anche nei reati legati all'archeologia. Gli scavi abusivi venivano svolti a Caulonia e Roccelletta di Borgia per procurare reperti di estremo valore per la cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, e in particolare per l’affiliato Francesco Arena. L'ordinanza ha riguardato 12 persone in Calabria, due persone in carcere e gli altri domiciliari e misure meno gravi. Ci sono poi altri indagati e l'attività investigativa prosegue".

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"Alcuni tombaroli siciliani erano operativi anche in Calabria - ha aggiunto Francesco Curcio, procuratore capo a Catania - questa indagine ha consentito di ricostruire l'intera filiera illegale, dallo scavo al venditore. Sono stati accertati 67 scavi abusivi, sequestrati 10mila pezzi fra monete, vasellame, gioielli. Con quello che si è trovato, si potrebbe aprire tranquillamente un museo".

"La pervasività della criminalità organizzata è tale da sottrarre non solo economia legale - ha detto il procuratore di Catanzaro, Giancarlo Novelli- ma anche il patrimonio storico. La destinazione di questi valori era l'estero, soprattutto Germania e Gran Bretagna, sicuramente sarebbero stati sottratti alla comunità". Il Capitano Geloso alla guida del Tpc di Cosenza è entrato nel dettaglio dell'operazione: "è iniziata nel 2022 e abbiamo ricostruito compiti, responsabilità di tutti i sodali. Siamo partiti quasi dal nulla, da un semplice sopralluogo ma grazie a una serie di approfondimenti abbiamo svelato un quadro di grave allarme".

G.V.

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