Lamezia, Mascaro su Bilancio: "Tutto questa agitazione per nulla. I conti del Comune sono a posto"

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Lamezia Terme - “Tutto questo can can è stato fatto per un ripiano programmato di 2.798mln, ovvero tre rate di 893mila euro, ancora nemmeno in scadenza perché scadono a maggio del 2026, del 2027 e del 2028. Tutto questo non riguarda, né debiti né altro se non le modalità di ripiano. Io dico, non facciamo passare un messaggio falso che non ci sono nemmeno le palline per fare il Natale”. Così, l'ex sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, in replica alle recenti dichiarazioni dell'attuale primo cittadino, Mario Murone e della sua Giunta, fornendo in tal senso chiarimenti sulla situazione economico-finanziaria del Comune di Lamezia.

“C‘è - ha proseguito Mascaro – la disponibilità economia da parte dell'ente locale e, allora, andando a guardare oggi Siope ci sono sicuramente come cassa circa 37 milioni di euro e come cassa libera circa 7.950.000, quindi, ancora oggi, l'ente locale ha abbondanti risorse per procedere al pagamento di tutte quelle che sono le obbligazioni correnti”. Mascaro, insieme all'ex assessore al Bilancio, Sandro Zaffina e altri componenti della sua Giunta, sciorina numeri ed elenca cifre che confermano quanto sancito già dal 12 giugno scorso al momento del passaggio del testimone con il neo eletto, Murone. Alla data di quel passaggio di consegne, "la cassa esistente presso il Tesoriere Bnl– Gruppo Bnp Paribas presentava un attivo di euro 34.737.669,27, di cui euro 7.709.203,10 di cassa libera; è con una giacenza attiva sui conto correnti postali intestati al Comune di Lamezia Terme di 140.505,15 euro. Ad oggi, di fatto, ha osservato Mascaro nulla è cambiato, se non per poche cifre. Insomma, l'ex primo cittadino ha chiaramente affermato che oggi “ci troviamo ad affrontare osservazioni già discusse e risolte nel 2021 e che non possiamo ripianarle ancora”.

Mascaro, pur con la solita sua "veemenza" ha affermato che la conferenza stampa "non è stata indetta con intenti polemici o attacchi, ma solo per responsabilità verso alcuni aspetti amministrativi che possono avere letture forvianti. Senso di responsabilità da parte di chi è governato per tanti anni e quindi ha affrontato tante tematiche in un momento nel quale si nota un po' di confusione", e invitando "a cercare un solo creditore del Comune che non venga pagato nei termini previsti, sintomo di una corretta gestione rispetto al passato. I tempi medi di pagamento ponderati delle fatture sono intorno ai 23 giorni rispetto ai 30 richiesti dalla norma". Quindi, accenno alle parti vincolate ancora esistenti in Bilancio che sono circa 10milioni di euro", parlando di scelte politiche legittime del passato, ma che impediscono per esempio "di prevedere 4milioni di euro che servirebbero per la manutenzione straordinaria delle strade. Però dal 2027 in poi si andranno a liberare alcuni di questi vincoli". Zaffina, dal canto suo ha ripercorso l’interlocuzione con la Corte dei conti del febbraio 2025, in merito al Piano di riequilibrio. Spiegando che l’allarmismo del 14 ottobre scorso era solo legato a note istruttorie della Corte e che, in sostanza, il quadro si conosceva già.

"Il 7 febbraio - ha sottolineato Zaffina - è stato approvato il piano, uno dei pochi casi di Comuni che non è sfociato in dissesto, con quelle osservazioni su fondi e disavanzo cui abbiamo risposto già nei mesi successivi perché le motivazioni sono arrivate a maggio mentre stavamo deliberando il consuntivo 2024. Abbiamo dovuto chiarire la confusione tra “salva debiti” e “finanziamenti per i comuni sciolti per mafia”, che hanno modalità di ripiano diverse, con rendiconto 2024 chiuso prima del 30 maggio in cui arrivano le motivazioni che noi abbiamo letto solo 4 giorni dopo tra fine settimana e festività. Ci troviamo ad affrontare osservazioni già discusse e risolte nel 2021, non possiamo ripianare dopo anni la stessa quota già affrontata. Il 21 luglio - ha altresì rimarcato l'ex assessore al Bilancio - anche se ormai non più assessore, insieme al sindaco Murone e alla dirigente Aiello, abbiamo portato la delibera del Consiglio comunale di novembre 2021 che testimoniava il ripiano di quanto richiesto, mentre il 14 ottobre le note istruttorie della Corte dei Conti tornano nuovamente sulla stessa questione”. Al di là dei numeri enucleati e delle cifre evidenti, ci vorrebbe un maggiore e proficuo dialogo con la Corte dei conti quanto ci si imbatte in "sollecitazioni" senza farsi prendere dal panico. Questo, in buona sostanza, quanto è emerso dalla conferenza stampa di stasera. Al netto, ovviamente, di sorprese sempre possibili quando si ha a che fare con l'amministrazione della Cosa pubblica nel corso degli anni.

A. C.

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