Rapina ad anziani e violenza sessuale, tre arresti a Scalea

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Cosenza  - Hanno sequestrato una coppia di anziani, derubandoli e abusando anche sessualmente della donna. Tre persone sono state arrestate anche grazie all'utilizzo di un drone. I militari della Compagnia di Scalea hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Paola, su richiesta della Procura, nei confronti di tre cittadini di nazionalita' rumena. I tre sono accusati, a vario titolo e in concorso, dei reati di rapina, violenza sessuale, lesioni personali gravi e sequestro di persona.

Le indagini furono avviate dopo la rapina avvenuta la notte del 21 maggio scorso in localita' "Piano Grande" di Scalea, nell'abitazione di una coppia di anziani, lei 72enne e lui 84enne. Le indagini della Procura di Paola hanno consentito di ricostruire i fatti e di individuarne i presunti autori. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i tre si sarebbero introdotti nell'abitazione delle vittime attraverso un ingresso posto sul retro, dopo aver infranto il vetro dell'infisso e forzato la chiusura. Una volta all'interno, armati di un coltello e di una pistola, avrebbero minacciato e malmenato brutalmente gli anziani coniugi, costringendoli a consegnare denaro e monili in oro. Durante l'azione, l'uomo sarebbe stato immobilizzato, mentre l'anziana donna avrebbe subito violenza sessuale. Entrambe le vittime hanno riportato lesioni personali a seguito delle aggressioni. I primi accertamenti condotti nell'immediatezza dei fatti hanno consentito agli inquirenti di recuperare una consistente somma di denaro, pari a circa 45.000 euro in contanti, che la vittima custodiva nella propria camera da letto e che i malviventi non erano riusciti ad asportare durante l'azione delittuosa. Determinanti, per l'attivita' investigativa, si sono rivelate le testimonianze dirette delle vittime, l'analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e, soprattutto, le intercettazioni telefoniche e ambientali, unitamente all'analisi avanzata di un'ampia mole di tabulati telefonici, che hanno consentito ai carabinieri di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati.

Durante le indagini, condotte con rapidita' e scrupolo, i militari hanno dovuto anche affrontare oggettive difficolta' dovute all'uso, nelle conversazioni tra gli indagati, di un linguaggio criptico e di dialetto Romane's, superate grazie alla competenza degli investigatori. Ulteriori elementi probatori sono emersi dagli accertamenti tecnici eseguiti dal Reparto Investigazioni Scientifiche dei carabinieri di Messina, che hanno evidenziato compatibilita' tra i profili genetici degli indagati e le tracce biologiche rinvenute sul luogo del delitto e sugli indumenti della vittima. Questi ultimi accertamenti sono stati condotti con tecniche innovative per addivenire all'ascendenza biogeografica dei responsabili. Particolarmente complesse sono risultate le operazioni di cattura dei malviventi, che in un primo momento si erano resi irreperibili. Dopo estenuanti e ininterrotte ricerche, decisivo si e' rivelato l'impiego di avanzati sistemi di monitoraggio, tra cui un drone, grazie al quale e' stato possibile individuare i fuggitivi e analizzare le loro possibili vie di fuga in fase di cattura. Durante la fase conclusiva dell'intervento, uno dei ricercati ha tentato di scappare attraverso i tetti ma dopo un breve inseguimento, e' stato raggiunto e arrestato dai militari.

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