Borgia - "Presso il Parco archeologico di Scolacium - Roccelletta di Borgia , un interessante incontro promosso da Acli e Acli Terra Calabria per rilanciare l’economia e lo sviluppo dell’area dell’Istmo, territorio che parte dal Golfo di Sant’Eufemia Lamezia e tocca il Golfo di Squillace. Hanno preso parte al confronto Pino Campisi, presidente regionale Acli Terra Calabria, Danilo Franco ecomuseologo ed esperto di archeologia industriale, Thomas Vatrano dottore agronomo e la docente universitaria archeologa Stefania Mancuso. Ha partecipato al dibattito anche l’ex consigliere regionale on. Pierino Amato, portavoce del Movimento Area urbana Catanzaro-Lamezia" è quanto si legge in una nota.
Secondo Pino Campisi l’Istmo può rappresentare un nuovo processo di crescita attraverso la visione dello sviluppo come integrazione. Un territorio ricco di straordinarie potenzialità archeologiche,storiche e culturali ( i Musei archeologici di Lamezia Terme, Parco Scolacium e di Tiriolo con reperti di epoca brettia - IV-III sec. a.C.; la presenza degli Enotri, la ricchezza dell’area archeologia di Terina del V sec- a.C. ; le Terme Romane di Curinga; l’area archeologica dell’Abbazia di Sant’Eufemia, il Castello Normanno Svevo di Nicastro, il Bastione di Malta ( Metà del sec. XVI , la valorizzazione delle ceramiche di Squillace, l’istituzione del Museo dell’arte della seta a Catanzaro, infine il Museo delle Terme di Caronte, le risorse dell’archeologia industriale. Thomas Vatrano considera l’area dell’Istmo un unicum paesaggistico e culturale dell’olivicoltura calabrese. E’ territorio a vocazione olivicola, patrimonio di pregio non solo agricolo, ma anche culturale e identitario. Ricchezza poco conosciuta, ma fondamentale per la diversificazione produttiva, ambientale e oleoturistica, attento alle specificità locali.
Il Parco archeologico di Scolacium, incastonato in 35 ettari di uliveto ultrasecolare, possiamo dire ch’è capofila del progetto. Qui archeologia e olivicoltura dialogano, intrecciandosi tra storia e paesaggio e identità del territorio. L’oleoturismo è lo strumento per la tutela e la valorizzazione di questi uliveti monumentali e non si limita a un atto di conservazione, ma si traduce in una visione progettuale che unisce ricerca scientifica, promozione culturale e sviluppo sostenibile, promuovendo anche accoglienza nell'ambito di un'offerta turistica di tipo integrato. Acli Terra Calabria presenterà una proposta progettuale di sviluppo integrato che attraverserà cultura-agricoltura-olivicoltura, archeologia e archeologia industriale, storia antica dell’Istmo che risale a Re Italo e agli Enotri per arrivare oggi ai percorsi dell’arte contemporanea. Danilo Franco, ecomuseologo, ha tracciato un pezzo di storia dell’archeologia industriale della Calabria che per oltre duemila anni è stata teatro di un vasto movimento minerario e siderurgico le cui origini sono protratte nei secoli sino a giungere alla metà del 1900. Per stare ad un esempio, sul territorio delle Serre-Stilaro (culla della prima industrializzazione meridionale) e con moltissimi resti degli antichi opifici ora è patrimonio archeologico industriale della Calabria. L’ACAI ha predisposto negli anni ‘80 del secolo scorso, un progetto denominato “Ecomuseo delle ferriere e fonderie di Calabria” che ha lanciato in Calabria quale nuovo soggetto culturale: l’ecomuseo. Una nuova “agenzia” di promozione culturale e di sviluppo del territorio, accostando all’archeologia industriale il patrimonio culturale “classico” e l’ambiente naturale del territorio regionale ricco di incomparabili bellezze paesaggistiche.
Le conclusioni della prof.ssa Stefania Mancuso hanno tracciato l’importanza del territorio per le sue peculiarità in ambito regionale anche in un’ottica d’area mediterranea. L’Istmo è stato un luogo strategico nell’antico a partire dalla preistoria, ora andrebbe riportato in una dimensione globale dove siamo inseriti. Ci dobbiamo presentare al mondo come peculiari e con la forza della nostra specificità, con il compito che la storia ci ha consegnato. La bellezza del patrimonio è anche l’adattabilità e la fruibilità. L’oleoturismo e il paesaggio dell’olio sono punti di forza dell’Istmo, attraverso cui possiamo già iniziare a definire processi di sviluppo. Il Parco culturale è un’area in cui si riescono a percepire le stratificazioni storiche succedute nel corso del tempo e le modalità con cui l’uomo si è relazionato nel tempo e con i territori. Quanto insiste nel Parco è la chiave di lettura delle varie fasi di vita di questo territorio e si lega anche alla storia di questo Parco. L’area di Scolacium è un punto di eccellenza, ma vi sono altri punti come Tiriolo, l’area di Terina, le Terme di Acconia, le Ville romane di Pian delle Vigne. Tutto questo ci porta a dire che sin da subito si potrebbe lavorare al progetto perché sono aree già visitabili o manca poco per avere la piena fruizione. In buona sostanza, secondo l’archeologa Stefania Mancuso, questo territorio potrà avere una funzione straordinariamente importante in ambito archeologico, archeologico industriale, del Parco olivicolo e dello sviluppo come integrazione e cultura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA