Lamezia Terme - Dal 15 settembre è possibile presentare domanda da tutta Italia per il Bonus Psicologo, provvedimento a sostegno delle fasce di popolazione che pur avendo bisogno di cure psicologiche hanno difficoltà ad accedervi per motivi economici – si tratta secondo dati nazionali di circa 5 milioni di persone. Per il 2025 sono stati stanziati dal governo 9,5 milioni di euro, e ci si attende come nel 2024 un vero e proprio boom di domande. Ci illustra la situazione a Lamezia la dottoressa Mariagrazia Di Cello, psicologa esperta in problematiche relazionali, una delle tante professioniste della città che aderiscono al Bonus.
Dal suo punto di vista di esperta del settore, quali saranno, a breve e a lungo termine, i risvolti positivi del bonus e quali, eventualmente, le possibili criticità?
"Il principale punto di forza del Bonus Psicologo risiede nella sua capacità di rendere accessibile la psicoterapia a persone che, per ragioni economiche, non avrebbero altrimenti potuto iniziare un percorso terapeutico. Si tratta di una misura che ha già dimostrato una notevole efficacia: i pazienti che ne hanno usufruito riportano un miglioramento generale dei sintomi, una maggiore capacità di affrontare le difficoltà quotidiane, una più efficace regolazione emotiva e un rafforzamento delle risorse interpersonali. Questi risultati trovano conferma sia nella mia esperienza clinica diretta, sia nei dati emersi da una ricerca condotta nel 2024 dall’Ordine Nazionale degli Psicologi, che sottolinea come i benefici ottenuti in terapia si mantengano anche a sei mesi dalla conclusione degli interventi. Tuttavia, affinché il Bonus possa davvero rappresentare una svolta strutturale nel campo della salute mentale, è fondamentale garantirne una maggiore continuità e un’estensione più ampia, sia in termini di copertura economica sia di accessibilità. Una possibile criticità, infatti, è rappresentata dalla limitata disponibilità dei fondi, che ogni anno coprono solo una parte delle richieste, lasciando molti cittadini senza la possibilità di accedere al servizio. Inoltre, la temporaneità della misura e la burocrazia legata alla sua erogazione potrebbero limitarne l’impatto sul lungo periodo. Mi auguro che, in futuro, questa iniziativa venga consolidata e potenziata, fino a diventare una componente strutturale del sistema sanitario nazionale, estesa a tutti coloro che ne hanno bisogno".
La dottoressa Mariagrazia Di Cello
Pensa che ci sarà una risposta importante anche da Lamezia? Ha già dei pazienti che pensano di fare domanda o che le hanno chiesto informazioni in merito?
"Si, mi aspetto una risposta significativa anche da Lamezia. Circa il 50% dei miei pazienti ha già manifestato l’intenzione di fare domanda per il Bonus Psicologo, e molti altri mi hanno chiesto informazioni in merito. Tuttavia, una criticità importante riguarda i limiti ISEE: diversi pazienti, pur trovandosi in condizioni di reale bisogno, superano di pochissimo la soglia prevista e, per questo motivo, rischiano di restare esclusi dal beneficio. Questo dimostra come i criteri di accesso, pur essendo necessari, dovrebbero essere rivisti o resi più flessibili, per non penalizzare proprio quelle persone che, pur non rientrando nei parametri formali, vivono comunque situazioni di fragilità psicologica ed economica".
Per quello che ha potuto rilevare nella sua esperienza clinica qui a Lamezia, esistono ancora resistenze significative e pregiudizi che, a causa dello stigma sui disturbi mentali, impediscono ai pazienti di accedere alle cure? Pensa che in questi anni siano stati fatti dei passi avanti su questo fronte anche qui?
"Dalla mia esperienza clinica qui a Lamezia, posso dire che, sebbene siano stati fatti dei passi avanti nella lotta contro lo stigma legato ai disturbi mentali, esistono ancora resistenze significative che impediscono a molte persone di accedere alle cure. Un elemento positivo è stato rappresentato dalle campagne informative diffuse durante il periodo del COVID, sia attraverso la televisione sia tramite i social media: questi messaggi hanno sensibilizzato maggiormente l’opinione pubblica e incoraggiato molte persone a chiedere aiuto psicologico, superando parte del pregiudizio. Tuttavia, rimangono delle difficoltà importanti. Per alcune persone, uscire di casa e rivolgersi direttamente a un professionista rappresenta ancora un ostacolo notevole, spesso a causa di paure interiorizzate o della vergogna legata al giudizio sociale. Un dato allarmante che ho rilevato è che, in alcuni casi, questo bisogno di ascolto viene soddisfatto non con un contatto umano, ma attraverso il dialogo con l’intelligenza artificiale. Questo evidenzia quanto sia urgente rafforzare la rete dei servizi sul territorio e lavorare ulteriormente sul fronte della prevenzione e dell’informazione, affinché il supporto umano, empatico e competente resti centrale nel percorso di cura".
Qual è la situazione generale della salute mentale a Lamezia Terme? Quali sono i disturbi più frequenti e quelli in aumento?
"La situazione della salute mentale a Lamezia Terme riflette le difficoltà che si registrano a livello nazionale, ma con alcune accentuazioni legate al contesto sociale ed economico locale. Stiamo vivendo un periodo storico segnato da profonde incertezze, crisi economiche, instabilità lavorativa e forti preoccupazioni legate agli scenari internazionali di guerra e conflitto. Tutti questi fattori contribuiscono a un sensibile aumento del disagio psicologico nella popolazione. Nella mia pratica clinica, ho rilevato un incremento significativo dei sintomi ansiosi e depressivi, soprattutto tra i giovani e gli adulti in età lavorativa. Inoltre, si riscontra una crescita preoccupante dei disturbi legati alle dipendenze (sia da sostanze che comportamentali, come il gioco d’azzardo o l’uso eccessivo di tecnologia) e dei disturbi del comportamento alimentare, che spesso si manifestano come forme di risposta a un malessere più profondo e diffuso. Il malessere psicologico a Lamezia Terme è in aumento, e riguarda fasce sempre più ampie della popolazione. Questo rende ancora più urgente investire in prevenzione, accessibilità ai servizi e sensibilizzazione culturale sulla salute mentale".
Giulia De Sensi
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