Conflenti – "Con l’undicesima edizione appena conclusa, Felici & Conflenti entra in un nuovo decennio della sua storia confermandosi non solo come evento di comunità ma come un processo culturale e sociale che ridefinisce il rapporto tra tradizione e contemporaneità, tra memoria e futuro delle aree interne calabresi. Nato per salvaguardare il patrimonio musicale e coreutico del Reventino-Savuto, il progetto si è trasformato negli anni in un laboratorio aperto, capace di costruire reti tra generazioni, studiosi, musicisti e comunità locali e internazionali, offrendo nuove possibilità di abitare i paesi e di accedere a un patrimonio che non appartiene solo al passato, ma diventa strumento di immaginazione e azione collettiva" è quanto si legge in una nota.
"Quest’edizione, la prima di un nuovo ciclo, ha segnato un passo ulteriore verso un festival che si fa rete culturale, spaziando dalla ricerca scientifica all’innovazione sociale, dalla creazione musicale contemporanea alla trasmissione orale. L’Archivio Sonoro del Reventino-Savuto - proseguono - nato all’interno di questa esperienza, si conferma uno degli strumenti fondamentali di accesso e diffusione del sapere, collegando i custodi più anziani delle tradizioni con le nuove generazioni di suonatori, danzatori e ricercatori provenienti da tutta Europa".
"Felici & Conflenti - aggiungono - ha anche contribuito a trasformare la dinamica del territorio: il turismo estivo, un tempo legato quasi esclusivamente alle festività religiose di agosto, oggi si è ampliato a un pubblico europeo che sceglie di vivere l’esperienza già in luglio, partecipando alla vita comunitaria del paese, condividendo laboratori, cammini, momenti di festa e riflessione collettiva. Questa nuova presenza non è spettatoriale ma attiva: non si viene a osservare, ma a partecipare, a trasmettere e a ricevere saperi in una dimensione di reciprocità.
Vito Teti, antropologo e ospite del festival, ha sottolineato come Felici & Conflenti dimostri che "le aree interne non sono spazi di nostalgia o luoghi sospesi nell’attesa di essere abbandonati. Possono diventare laboratori di possibilità, territori in cui il ritorno e la permanenza generano nuove forme di abitare, mantenendo vivo il legame tra memoria e innovazione sociale". Giuseppe Gallo, presidente di Felici & Conflenti, ha dichiarato: "Abbiamo iniziato come un piccolo gruppo di suonatori e ricercatori, oggi siamo una comunità allargata che mette in connessione territori, linguaggi e generazioni. Felici & Conflenti è riuscito a trasformare il patrimonio culturale immateriale in un bene comune accessibile, capace di produrre opportunità di crescita, di lavoro culturale e di relazione umana. Non è un evento, ma una pratica di rigenerazione collettiva che si rinnova durante tutto l’anno".
"La sfida del prossimo decennio sarà ampliare ulteriormente l’accesso a questo patrimonio - commenta il coordinatore scientifico Christian Ferlaino - rafforzare la rete europea di relazioni costruita in questi anni e continuare a immaginare, insieme a chi partecipa, nuove forme di trasmissione e di convivenza. Felici & Conflenti è e sarà sempre un’esperienza collettiva: una comunità in movimento, che mette al centro la cultura popolare come forza trasformativa". Felici & Conflenti è un progetto co-finanziato dalla Regione Calabria, a valere sul PAC Calabria 2014-2020 – Avviso pubblico per il finanziamento di Eventi e Manifestazioni di grande interesse turistico.
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