Catanzaro - La Corte d'Assise di Catanzaro, accogliendo quasi integralmente la richiesta del sostituto procuratore Veronica Calcagno, ha inflitto quattro ergastoli e una condanna a 24 anni di carcere nei confronti di cinque persone ritenute responsabili dell'omicidio del macellaio Francesco Rosso, avvenuto a Simeri Crichi il 14 aprile 2015 mentre la vittima si trovava all'interno del proprio negozio. Ergastolo per Gregorio Procopio, di 58 anni, Antonio Procopio (33) Evangelista Russo (70) e Francesco Mauro (43). Ventiquattro anni dovrà scontare il trentaduenne Vincenzo Sculco al quale sono state riconosciute le attenuanti generiche. A settembre 2019 è stato condannato a 17 anni di reclusione, in sede di rito abbreviato, Danilo Monti, di 30 anni, considerato tra i partecipi dell'omicidio di Francesco Rosso.
Secondo l'accusa l'omicidio sarebbe maturato all'interno di dissidi tra le famiglie Russo e Rosso, per questioni anche di origine patrimoniale, che avrebbero alimentato la sete di vendetta di Evangelista Russo. Dopo una accesa lite avvenuta nel 1999 con il padre del defunto macellaio, Russo avrebbe ordito a più riprese una vendetta nei confronti del suo rivale, giungendo a desiderare di privarlo dell'affetto del figlio. È qui che si innesterebbe il ruolo di Mauro, dipendente e factotum di Russo nella sua ditta di tornitura, che, a totale disposizione del proprio datore di lavoro, avrebbe dato esecuzione alla sua volontà, commissionando l'esecuzione dell'omicidio a Danilo Monti ed ai suoi correi, per una cifra pattuita di 30mila euro, fornendogli inoltre l'arma per l'esecuzione del delitto. Sarebbe stato proprio Monti, dopo l'arresto, a parlare e fornire i dettagli per giungere a chiudere il cerchio sul fatto di sangue.
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