Lamezia Terme - Giornata interlocutoria, la seconda di ritorno, nel girone I di serie D. Quantomeno per la zona alta, sebbene siano scese in campo soltanto due delle sole quattro compagini a nostro avviso in grado di giocarsi la vittoria finale. Vittorie interne sia per la capolista Gelbison che per l’Fc Lamezia Terme. Ovviamente la graduatoria resta incompleta per via del fatto che ci sono ancora diverse gare da recuperare. Più di tutte ne ha il Trapani, ben quattro, tra cui le due in casa di Gelbison e Cavese. Nessuna squadra vanta al momento una lunga striscia di imbattibilità. Le più lunghe durano solo da cinque turni e sono quelle da cui sono reduci San Luca e Sant’Agata. Nessuna sconfitta nelle ultime quattro giornate, invece, per Portici, Licata, Gelbison, Lamezia e Cavese.
In casa lametina il ritorno al D’Ippolito”, dopo oltre quaranta giorni, è coinciso con quello alla vittoria. Al termine della sfida vinta 2-1 ai danni della Polisportiva Santa Maria Cilento, per come aveva promesso nei giorni precedenti, è tornato a parlare in sala stampa il presidente Felice Saladini il quale ha fatto innanzitutto chiarezza riguardo al “caso Mazzei”. “Abbiamo interrotto il rapporto con il direttore Antonio Mazzei che colgo l’occasione per salutare a nome mio e dell’intera società. Sono certo che potrà continuare il suo percorso da direttore lametino doc. C’è stata una diversità di vedute circa lo stato del club ed il suo futuro, e quindi le strade si sono separate. Non ci sarà alcun sostituto, anche perché abbiamo da poche settimane un nuovo mister attraverso il quale raggiungere gli obiettivi prefissati. Siamo una squadra e di conseguenza una persona in più o in meno non fa la differenza in questo frangente. L’importante, ora, è che sia unità tra squadra, mister e società. Il progetto Fc Lamezia Terme viene prima di tutto e di tutti. Se sono contento del rapporto finora creatosi con la città e il sindaco? Io non vedevo duemila persone allo stadio da un sacco di tempo, non le ho viste, ad esempio, l’anno scorso né con la Vigor né a Sambiase, e questo mi ha dato grande entusiasmo. La risposta della città ritengo sia quindi stata incredibilmente positiva, a conferma che tanti lametini hanno voglia di sentirsi città e non Sambiase, Nicastro o Sant’Eufemia. Mi sono assunto la responsabilità di fare questa svolta storica contro tutto e tutti, tanto da prendere pugni in faccia o dover inizialmente girare con qualcuno che proteggesse la mia incolumità. Occorreva tanto coraggio , insomma, e attualmente sono ancora più determinato di prima a perseguire tale strada. Quanto al rapporto con le istituzioni, il problema è che non abbiamo un sindaco ma un tifoso della Vigor Lamezia. Io rispetto Paolo Mascaro al pari di tutti i tifosi delle altre realtà sportive cittadine, ma qui c’è da fare la città con un club che la rappresenti tutta, senza alcuna divisione o campanile. E c’è un pazzo che sta investendo fortemente in quest’attività. Qui si tratta di pensare a qualcosa che va fuori gli schemi, ovvero mettere davanti a tutto il bene della città. Ed in tale quadro come si fa ad essere ancora tifosi e non il sindaco di questa città?”.
Riguardo il persistere delle voci che lo darebbero come molto vicino ad entrare nella Reggina, risponde che “non è vero assolutamente nulla. Voglio fare calcio solo a Lamezia Terme e con il Lamezia Terme. E’ chiaro che ho avuto mille richieste per entrare in questa piuttosto che in quella società, ma non prendo in considerazione nulla. Voglio riportare Lamezia tra i professionisti e basta”. Il massimo dirigente non nasconde come i risultati, compresa pure la scorsa stagione alla guida della Vigor Lamezia in Eccellenza, siano sin qui stati parecchio inferiori rispetto a quanto speso. “Il calcio purtroppo non è una scienza esatta. Quando però un presidente ha la passione ed il cuore, è difficile che si stanchi. Quest’anno ho deciso di giocarmi tutto per cercare di vincere il campionato e sono ancora convinto di poterci riuscire, ma il calcio non si ferma comunque alla stagione 2021-22. Ci sono squadre che al primo tentativo hanno fatto il salto in C, così come altre che magari ci hanno messo anche cinque anni. L’importante è perseverare. Sono convinto che il volano di sviluppo di una città possa venire anche dallo sport e io mi sto facendo promotore di ciò. Vinco o non vinco, io rimarrò qua, tanto prima o poi vinco”.
Piena fiducia in Campilongo. “Ci condurrà fino alla fine di questa stagione, e lo dico con assoluta certezza. Sta lavorando molto con i ragazzi assieme al suo staff. E’ chiaro che i risultati ad oggi non sono quelli che ci saremmo augurati, ma sono convinto che la strada intrapresa, seppur in salita, sia comunque quella giusta. Non dovremo mai arrenderci qualunque siano le difficoltà che incontreremo. Me lo ha garantito e ribadito più volte lo stesso mister”. Il discorso spazia quindi sul rapporto con le altre realtà calcistiche locali e sul tema strutture sportive. “Ci eravamo messi in testa di fare un po’ una Nazionale a Lamezia, e lo abbiamo fatto con l’Fc Lamezia Terme, e poi delle squadre che potessero fungere da vivaio con i ragazzi dei vari quartieri. Volevamo farlo da soli e invece, viste tutte le cose accadute in città, abbiamo avuto l’opportunità di farlo assieme agli altri. E’ infatti rinato il Sambiase, la Vigor Lamezia e continua ad esserci la Promosport. Ritengo sia importante collaborare con questi club qualora ci sia una visione comune sullo sport cittadino e sugli obiettivi che ci possono accomunare per portare il nome della nostra città in giro per l’Italia. In tale ottica le nostre porte sono aperte a tutti. Sul tema strutture sportive abbiamo talmente tanta fame di calcio, vedi anche le tante squadre giovanili e scuole calcio, che serve necessariamente aumentare il numero di quelle disponibili. L’amministrazione comunale sa di avere a che fare con imprenditori disponibili ad ascoltare ed investire. Quindi ben venga un’eventuale ristrutturazione del “Carlei”, del “Provenzano” e di altri impianti al momento inutilizzabili”.
Mister Campilongo commenta così l’ultima prova dei suoi. “Bravi a fare una pressione alta nel primo tempo , non consentendo così al Santa Maria di giocare come è solito fare. Ho deciso di confermare lo stesso undici iniziale di Troina, eccezion fatta per Rusescu, poi è logico che chi subentra nella ripresa mi deve dare di più di chi ho tolto, e se non me lo dà allora li mi arrabbio”. Resta ancora parecchio inespresso il potenziale della rosa gialloblù. “La squadra vista a Troina a me soddisfa pienamente, specie nel primo tempo nel quale abbiamo fatto il 75% di possesso palla. Siamo arrivati a fare sedici passaggi consecutivi in un’azione conclusa da Terranova. Questo dimostra che c’è una qualità però oggi ancora inespressa per via dell’ansia da risultato. Non per denigrare il lavoro altrui, ma con il mio staff abbiamo dovuto recuperare questo gruppo atleticamente. Adesso sta bene, se confrontato a come stava, a livello di condizione fisica, un mese fa. Senza dimenticare che ben dodici ragazzi hanno avuto il Covid tra fine dicembre e prima metà di gennaio. Questi tre punti sono importanti per la classifica ma anche perchè ci consentono di poterci allenare finalmente con un po’ più di serenità rispetto alle ultime due settimane, visto che i due pareggi consecutivi hanno pesato parecchio sul morale”.
Una squadra che punta in alto deve però essere molto più cinica e brava a leggere i momenti topici di ogni gara. “La concretezza che al momento ci manca deriva proprio dalla mancanza di tranquillità. Mi auguro che questa vittoria ci liberi anche mentalmente, facendoci finalmente esprimere quelle che sono tutte le nostre potenzialità. Ad esempio, ci vuole più cattiveria sulle palle inattive. Se vai a colpire di testa devi farlo con la convinzione di far male”. Con il mercato riaperto fino al prossimo 10 febbraio, Campilongo non esclude possa arrivare qualche altra pedina, ma afferma, al contempo, che nessun’altro andrà via. “Se si presenterà l’occasione, la società e il presidente mi hanno dato grande disponibilità. Ciro Foggia? E’ un attaccante che a noi interessa, ma almeno finora è all’Arezzo”.
Ferdinando Gaetano
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