Lamezia Terme - Intrecci, intimità, egoismi e retroscena del patto più famoso dell’ultima repubblica, nel libro presentato dal giornalista e deputato di ALA Massimo Parisi, in un incontro- dibattito sul difficile tema del referendum sulle riforme costituzionali e sull’Italicum, voluto da Pino Galati: “Il patto del Nazareno”, edito da Rubbettino, è stato oggetto d’analisi nella serata moderata dal direttore del Corriere della Calabria Paolo Pollichieni, che ha visto la presenza dei presidenti del comitato per il Si di Catanzaro e Lamezia Terme Francesco Granato e Salvatore De Biase, del rappresentante del gruppo Psi-Pse al consiglio comunale di Catanzaro Roberto Guerriero, dell’ex parlamentare Cesare Marini e, come unico rappresentante del No per il referendum, del componente dell’assemblea nazionale di Sel Gianni Speranza. Assenti invece per impegni sopravvenuti Ernesto Magorno e Peppino Ruberto.
“Un libro onesto”, secondo Pollichieni, quello di Parisi, che mostra gli eventi chiaramente, portando ad osservarli, come dichiarato da Speranza, “non dal buco della serratura, ma ponendoli all’interno di un contesto”. Ovviamente, si parla anche di telefonate intercettate, di riunioni segrete, ma sullo sfondo si percepisce, secondo tutti i punti vista espressi, l’agire di una “politica pulita”, fondamentalmente corretta, nonostante secondo Speranza, il patto che l’autore considera una saggia decisione sia espressione di un tradimento elettorale da parte del Pd, e il referendum a cui si è giunti rappresenti ormai una sorta di “showdown”, una resa dei conti - opinione comunque condivisa anche da Galati – e la cosa non giova alla democrazia. Secondo l’ex sindaco di Lamezia sarebbe il caso di optare per una scelta più ragionata e condivisa, ma Marini osserva, pur non condividendo appieno la riforma, che aspettare significherebbe rimanere con una legge elettorale che prevede l’elezione della Camera secondo il porcellum e del Senato con il proporzionale: “arriveremmo al caos” - dice senza mezzi termini.
Ovviamente favorevole anche Galati: “Diventa difficile non condividere queste riforme dal punto di vista della Calabria – dice riferendosi in particolare alla nuova composizione del senato – perché le materie concorrenziali fra stato e regioni sono sempre state un dramma, specie per noi: dal turismo, all’energia, all’ambiente. Ora saremo rappresentati". Dibattito anche sull’eventualità, palesata da Pollichieni e Speranza, di abolire il Senato in maniera completa, non soltanto superando il bicameralismo perfetto ma andando verso l’unicameralismo: “La proposta non è mai stata vagliata perché mai fatta, in questa circostanza, da nessuno dei parlamentari” – dichiara sicuro Parisi.
Giulia De Sensi
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