Drone-elicottero ingenuity della Nasa vola su Marte, anche giovane calabrese tra programmatori del software

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Rogliano (Cosenza) - C’è un po’ di Calabria su Marte. Matteo Croce, 36 anni, originario di Rogliano, programmatore che lavora a Milano per la Microsoft, ha impegnato il suo ingegno alla realizzazione di un software applicato al drone-elicottero “Ingenuity”, che, da lunedì scorso, è in volo su Marte. È la prima volta che un mezzo progettato dall’uomo decolla e atterra su un pianeta che non sia la terra. Il successo di questa fase iniziale della missione è stato segnato dalle prime immagini che il drone, sollevandosi di tre metri, per una quarantina di secondi, dalla superficie marziana, ha inviato al centro di controllo della Nasa, attraverso la sonda Mars 2020 che si trova nell’orbita del pianeta. Il veicolo, poi, è stato messo a riposo per consentire la ricarica delle sue batterie, in preparazione del secondo volo, in programma per la giornata di ieri, con un decollo di cinque metri. All’esito positivo del secondo test, i responsabili della missione prevedono di impegnare il veicolo per ulteriori ricognizioni, destinate ad ampliare la portata della documentazione. Gli ulteriori dati saranno esaminati nelle prossime settimane, ossia dopo che la Nasa li avrà ricevuti nei tempi non brevi richiesti dalle più dettagliate comunicazioni da e per Marte.

Per questo motivo non è stato possibile osservare in tempo reale i movimenti di “Ingenuity”, non pilotabile da remoto con “joystick”, Gli stessi scienziati della Nasa, dopo i primi segnali, hanno sottolineato l’”importanza epocale” della escursione spaziale, che hanno paragonato al volo dei fratelli Wright, il primo in assoluto nella storia della umanità. Matteo Croce ha personalmente curato alcuni componenti centrali del “ciclopico” software, denominato “Linux”, sistema operativo inserito nel complesso computerizzato del veicolo, essenziale per la elaborazione e la trasmissione dei dati. Da circa quindici anni il programmatore calabrese fa parte della comunità “open source”, che pubblica la lista dei software di ultimissima generazione. Da questa lista la Nasa ha selezionato e prelevato il congegno elaborato da Croce, ritenendolo, ovviamente all’esito di applicazioni sperimentali, tra gli elementi essenziali per l’ottimale funzionamento di “Ingenuity”. Tutti i software utilizzati sono contenuti in un “GitHub”, riprodotti su apposite bobine, conservati in un bunker del Polo Nord e considerati patrimonio dell’umanità. La Nasa ha pubblicamente ringraziato Matteo Croce e gli altri programmatori “esterni”, che hanno contribuito alla realizzazione del drone-elicottero, capostipite di altri veicoli simili che saranno impegnati in altri viaggi interspaziali. (lmp)

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