Lamezia Terme - "Nonostante le plurime segnalazioni effettuate, per l’area di Piazza Mazzini e nelle vie limitrofe (Via Loriedo, Via Montelungo, Piazza Rotonda, Via Turati, Via D’Ippolito), l’ultima in ordine temporale il 28 maggio, ad oggi nessuna risposta efficace - in termini di sgombero e repressione delle violazioni - si è registrata da parte degli Enti preposti al rispetto delle norme del vivere civile". In un appello imprenditori e residenti della zona centrale della città si rivolgono per l'ennesima volta alle istituzioni in merito all'aggravarsi della situazione che persiste da tempo.
"Un unico controllo più approfondito è stato effettuato il 10 giugno", fanno sapere, a seguito di una chiamata al 112 da parte di "un esercente esasperato dai comportamenti inadeguati e contrari al decoro cittadino da parte di uno di questi soggetti. Orbene, la già descritta situazione di occupazione permanente di suolo pubblico e di proprietà privata, oltre ad arrecare grave vulnus alla sicurezza, alla tranquillità, alla libera circolazione e alle attività dei residenti ed esercenti locali, costituisce fonte di gravi problemi di carattere igienico-sanitario con intollerabili esalazioni maleodoranti. In più adesso la situazione si è aggravata con l’arroganza di tali soggetti nello svolgere addirittura le “faccende quotidiane” come se fossero a "casa loro". Comportamenti che restano impuniti, dettati questi dalla sicurezza e tranquillità di non poter essere scacciati dai residenti ma nemmeno dalle forze dell’ordine se non per “gravi atti”. Adesso si è addirittura arrivati alla presenza di bacinelle per il bucato e stesura dello stesso sulle ringhiere degli stabili poltroncine per sedersi, cartoni per fare dei separè per la “privacy”, e addirittura urinare per le strade con il traffico e la gente che transita". Infine, richiamando la giurisprudenza, imprenditori e residenti concludono l'appello affermando che "ad oggi nessuna risposta efficace si è registrata, restando in attesa di più incisive prese di posizione da parte degli enti preposti".
© RIPRODUZIONE RISERVATA