Lamezia: Bastione di Malta aperto al pubblico prima dei lavori di restauro

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Lamezia Terme – Dopo esser stato osservato per decenni solo sul gonfalone della città quale vessillo stesso di Lamezia, oggi, per la prima volta, i cittadini hanno in qualche modo “preso possesso” del simbolo “Vis Unita Fortior” che contraddistingue la città. Stiamo parlando del Bastione di Malta, ormai patrimonio del Comune dopo una travagliata acquisizione dai vecchi proprietari e oggi restituito alla fruzione dei cittadini prima dell’avvio dei lavori di riqualificazione. Un bene storico-artistico che testimonia la presenza dei Cavalieri nella Piana lametina quale imponente torre costiera risalente alla metà del XVI secolo. Dopo una breve illustrazione storica da parte della professoressa Giovanna De Sensi Sestito,  ha preso la parola l’assessore ai lavori pubblici Rosario Piccioni che ha spiegato come il progetto di riqualificazione preveda il restyling sia esterno che interno alla struttura: un’operazione che costa al Comune complessivamente 493.000 euro, di cui 306.000 per acquisire il bene storico, 17.000 euro per una sommaria pulizia già effettuata e 170.000 euro per i lavori veri e propri di riqualificazione e fruizione. In particolare, i lavori prevedono la pulizia delle quattro facciate e la posa di faretti studiati per esaltare e valorizzare la struttura in ogni suo lato mentre, una riqualificazione, è anche prevista per la struttura interna che presenta criticità strutturali e altre dovute all’umidità. Una nota a parte, sicuramente, riguarderà il ripristino delle originarie e preziose pareti interne in muratura, in parte letteralmente "coperte" negli anni da uno spesso strato di calce, così come si presentano in particolar modo nell'atrio d'ingresso. Stesso discorso per il terrazzo dove insiste una pavimentazione "troppo moderna" per un bene storico-artistico di valore. All’esterno della Torre, invece, i lavori prevedono la realizzazione di un parcheggio oltre ad un percorso verde che dovrebbe così accompagnare il visitatore alla fruizione del bene storico. Una volta completati i lavori si spera che un’opera simbolo della città sia sempre accessibile ed al centro di percorsi turistici tesi a rilanciare il patrimonio culturale dell’area lametina. La parziale fruizione del simbolo stesso della città, dopo tante traversie ed un attento restauro, sarebbe, se così fosse, uno smacco troppo grande per l’intera collettività.


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