Il poeta calabrese Nico Serratore al Salone Internazionale del libro di Torino

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Torino - “Come scompaioni i calendari” il poema del poeta Nico Serratore è stato inserito nel prestigioso programma del Salone del Libro di Torino, venerdì 16 maggio al Lingotto Area Meeting. Il libro pubblicato dalla Fallone Editore ha come temi la fuga e il ritorno dove il tempo ordinario appare parallelo al tempo dell'arte, il ricordo si sovrappone alla produzione di immagini, il confine tra interno ed esterno si sbriciola. Il poeta e musicista Gianpaolo G. Mastropasqua nella prefazione sottolinea: “Come scompaiono i calendari non rappresenta solo l'opera di un autore eclettico, quanto un'indagine in versi sul mistero del tempo, la ricerca dell'incontro nelle dimensioni del Chrònos e del Kairòs, un sentiero nel tempo musicale e in quello spirituale, un tentare il tempo senza tempo che è il raggiungimento e l'estasi immaginifica della Poesia. Se nel tempo ordinario la scomparsa dei calendari appare inevitabile nel tempo della poesia si dilata in infiniti attimi, a patto che si giunga alla conoscenza del proprio tempo interiore”.

Nico Serratore fa emergere “l’uomo oltre l’orologio, ricercatore del suo ruolo nell’universo e nel quotidiano. Certe poesie si avvicinano a certe filosofie orientali con un inedito sapore simbolista. Musicalità, preziosità formale, antiretorica, complessità e mistero fanno di Nico Serratore un nuovo esploratore ermetico.  Sfogliando le pagine del poema possiamo trovare un cercare una “Chiave perduta” fondamentale per approdare in luoghi (interni ed esterni) che custodiscono una sperata serenità. L’artista sa ben muoversi fra le parole esplorando aspetti intimi oltre la soglia di una quotidianità ripetitiva incapace di sboccare un potenziale umano spesse volte nascosto sotto l’eccesso di logica e i molteplici condizionamenti”. Nell’opera è evidente, raccontano “l’amore per la sua terra, la Calabria, ma il poeta si apre spesso ad una visione cosmopolita, come in alcuni versi legati alla Francia e a viaggi che omaggiano culture e luoghi lontani. Il Salone del Libro sarà il giusto riconoscimento culturale per una personalità poliedrica impegnata da sempre nella valorizzazione umana e territoriale del suo Sud”.

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