Roma – La Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione del colonnello Valerio Giardina, ex comandante dei Ros dei carabinieri (difeso dall’avvocato Francesco Gambardella). L’uomo era stato condannato in primo grado per falsa testimonianza, successivamente la Corte di Appello lo aveva assolto "perché il fatto non sussiste" ma, avverso l’assoluzione, la procura generale di Reggio Calabria aveva fatto ricordo in Cassazione. Ieri il Pg ha chiesto l’annullamento con rinvio dell’assoluzione. La Corte di Cassazione ha, invece, confermato l’assoluzione per insussistenza del fatto.
Giardina, si ricorda, era stato condannato in primo grado a venti mesi di reclusione per le testimonianze rese nei processi Meta e Lo Giudice che si sono celebrati a Reggio Calabria. Giardina e il suo vice del tempo, il maggiore Gerardo Lardieri, attuale comandante della sezione di Pg presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, assolto già in primo grado, sono stati tra i protagonisti della cattura del boss Pasquale Condello, "il supremo", avvenuta nel febbraio del 2008, senza l'ausilio di fonti confidenziali, ma esclusivamente sulla base di un'attività tecnica. Il procuratore aggiunto della Dda di Reggio, Giuseppe Lombardo, durante un'udienza del processo "Meta", affermò che "a due carabinieri, Valerio Giardina e Gerardo Lardieri, questa città dovrà sempre dire grazie". L'ex comandante dei Ros Giardina e il suo vice del tempo il maggiore Lardieri, già assolto in primo grado, sono entrambi difesi dall'avvocato Gambardella.
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