Inchiesta "Passepartout", resta a Catanzaro processo a Oliverio e Occhiuto

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Catanzaro - Resta a Catanzaro il processo denominato "Passepartout", scaturito da un'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, in cui sono coinvolte 20 persone, tra le quali il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio; il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e l'ex consigliere regionale del Pd Nicola Adamo, accusati, a vario titolo, di corruzione propria aggravata, turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite, abuso d'ufficio e frode nelle pubbliche forniture. L'inchiesta riguarda presunti illeciti negli appalti per la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza e della metro leggera per collegare il capoluogo bruzio e Rende. Il gup, Carlo Saverio Ferraro, ha rigettate tutte le eccezioni preliminari che erano state avanzate dai difensori, secondo i quali il dibattimento si sarebbe dovuto celebrare, per competenza territoriale, davanti al Tribunale di Cosenza in considerazione del fatto che gli illeciti contestati sarebbero stati commessi nella città bruzia.

É stata rigettata inoltre l'eccezione sull'inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche. I difensori di Oliverio, Occhiuto ed Adamo, intanto, hanno reso noto che non richiederanno per i loro assistiti riti alternativi e che, in caso di rinvio a giudizio, andranno a dibattimento. Al momento si è costituita nel processo solo una parte civile e, allo stato, non se ne profilano altre, Regione Calabria compresa. Il prosieguo dell'udienza preliminare é stato fissato per il prossimo 30 marzo.

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