Lamezia Terme - La pausa ferragostana non ha per nulla influito nel rallentamento della corsa alle candidature al Consiglio regionale per ciò che riguarda gli aspiranti lametini che si metteranno in gioco nella Circoscrizione centrale (Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia). I tempi ristrettissimi per la presentazione delle liste (entro il 5 settembre), impongono scelte rapide nei due schieramenti principali, e quindi nei rispettivi partiti. Lamezia, reduce dalla recentissima campagna elettorale per le Comunali, punta ad essere rappresentata a Palazzo Campanella, anche se l'atmosfera che si respira non promette nulla di buono. Vero è che l'ufficialità della campagna elettorale avverrà dopo la presentazione delle liste, ma la città in sé appare disinteressata, svogliata, sfiduciata. Nel frattempo, tuttavia, i diretti interessati alla competizione si muovono più o meno alla luce del sole, mentre il cittadino-elettore (al netto del forte pericolo astensionismo) chiede il tanto agognato "cambiamento" come succede ad ogni tornata. Sanità, inquinamento, lavoro, diritti negati, burocrazia. Insomma, il leitmotiv è sempre lo stesso. L'auspicio è che non sia "sempre lo stesso" lo sconforto che accompagnerà il dopo elezioni e gli anni a seguire.
Venendo ai nomi, nel centrodestra, al di là del candidato presidente, Roberto Occhiuto (sorprese dell'ultima ora permettendo) si ha la certezza della ricandidatura dell'uscente Pietro Raso di Gizzeria (Lega). Secondo quanto trapela, in corsa anche Michele Rosato per Noi Moderati. Sempre per la Lega, probabile la richiesta di candidatura per Antonietta D'Amico e forse Massimo Cristiano. Forza Italia a Lamezia, sempre stando a voci di corridoio, "passerebbe" la mano a favore del catanzarese, Marco Polimeni, coordinatore provinciale. Negli azzurri, infatti, nessun lametino di un "certo" peso è pronto a correre. La nomina di Tranquillo Paradiso ad assessore comunale avrebbe di fatto sancito una sorta di "compromesso" per cui i voti degli azzurri lametini sarebbero destinati a confluire su Polimeni. Ipotizzabile identica situazione all'interno di Fratelli d'Italia con la scelta di puntare sugli uscenti, Antonio Montuoro e Filippo Pietropaolo, altri due non lametini. Il partito della Meloni, tuttavia, potrebbe "costringere" qualche esponente indigeno a candidarsi. Uno di questi potrebbe essere il capogruppo in Consiglio comunale, Antonio Lorena e forse Pino Zaffina.
E poi c'è Gianpaolo Bevilacqua. Assai probabile che, forte degli 8500 voti alle Comunali, possa rientrare nei ranghi del centrodestra all'interno della "Lista del presidente" o di un'altra aggregazione centrista.
Nel centrosinistra, in attesa dell'ormai imminente decisione che riguarda la candidatura alla presidenza della Regione (Pasquale Tridico sempre in pool), nel Pd si segnala la già "contestata" candidatura di Amalia Bruni, uscente ed ex aspirante alla presidenza, bocciata quattro anni fa. Nel Pd delle polemiche senza fine, non si ha contezza di altre candidature significative, se non di qualche nome di "servizio". Anche qui, in molti punteranno sull'uscente soveratese, Ernesto Alecci. Per Azione, potrebbe correre la segretaria cittadina, Annita Vitale. Di altre candidature, al momento, non vi è traccia. Vedremo nelle prossime ore, anche sulla base dell'atteso sì di Tridico, chi scenderà in campo nel Movimento Cinquestelle e negli altri partiti della coalizione.
A. C.
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